Solo questa mattina i pendolari hanno scoperto che il convoglio che attendevano non sarebbe mai arrivato. A dare l’ordine dello stop è stato l’Ustif (Ufficio speciale per i trasporti a impianti fissi), organo periferico del Ministero delle Infrastrutture. Gli Atr di Fse sono 27, di cui 5 fermi per manutenzione e 2 accantonati per recupero ricambi. Gli altri 20 sono stati bloccati per problemi di usura ai carrelli
Il Ministero dei Trasporti ha ordinato il ritiro immediato di tutti i treni Atr 220 in uso a Ferrovie Sud-Est perché non li ritiene sicuri e nelle stazioni pugliesi è scoppiato il caos. Tutto a due giorni dal cda nel corso del quale Ferrovie dello Stato dovrebbe deliberare l’acquisizione della società oggi controllata dal dicastero retto da Graziano Delrio e affidata alla gestione commissariale. Da Martina Franca a Putignano, da Taranto a Conversano, solo questa mattina i pendolari hanno scoperto che il treno che attendevano non sarebbe mai arrivato. A dare l’ordine dello stop è stato l’Ustif (Ufficio speciale per i trasporti a impianti fissi), organo periferico del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che si occupa anche della sicurezza sui binari. È stato imposto alla Ferrovie Sud-Est di fermare tutti i convogli che montano ruote e carrelli usurati.
Gli Atr in flotta a Fse sono 27, di cui 5 fermi per manutenzione e 2 accantonati per cannibalizzazione finalizzata al recupero di ricambi. Gli altri 20 sono stati bloccati. Le criticità che interessano i carrelli dei treni Atr 220 erano già state segnalate nei mesi scorsi dal produttore. In tarda mattinata si è svolto un incontro tra i funzionari dell’Ustif e Fse. “L’esito è stato positivo – ha detto a ilfattoquotidiano.it il commissario straordinario Andrea Viero – tanto che già da lunedì contiamo di sbloccare 5 convogli e ci metteremo al lavoro per tornare quanto prima alla normalità”. Lo stesso Viero ha ricordato che Fse, “prima del blocco imposto dall’Ustif, aveva già acquistato 80 ruote, costate un milione di euro” e che, durante l’estate “sono stati sistemati 20 convogli”. Viero punta a evitare il blocco dei treni, ben sapendo che “ci vorrà almeno un mese di tempo per il necessario cambio delle ruote”. Meno manca all’imminente inizio dell’anno scolastico.
LA GUERRA TRA SUD-EST E FILBEN – I problemi di manutenzione sono stati riscontrati anche nel corso di un’ispezione effettuata circa un mese dall’Ustif, nel corso della quale è emersa un’usura eccessiva dei bordini del materiale rotabile, che ne potrebbe pregiudicare la sicurezza di marcia. Problemi alle ruote e ai carrelli erano stati denunciati anche la società costruttrice Pesa e l’emiliana Filben (controllata dall’imprenditore bolognese Carlo Beltramelli) che fino al 30 giugno scorso si è occupata della manutenzione dei treni. Tra quest’ultima società e Ferrovie Sud-Est a luglio scorso si è scatenata una guerra a suon di comunicati stampa che avevano come oggetto proprio la sicurezza dei treni. Dopo la rescissione del contratto di manutenzione da parte della Sud Est, il 7 luglio Filben ha presentato un esposto al Ministero dei Trasporti dai toni piuttosto duri: “Nonostante i nostri report negativi debitamente e puntualmente notificati ai responsabili di Fse – scriveva la società – è stata comunque autorizzata la messa in servizio di molti complessi Atr non idonei alla circolazione, ignorando così le nostre prescrizioni, quelle del costruttore, ma anche le più banali normative sulla sicurezza del trasporto”.
Nella sua denuncia Filben segnalava che lo spessore delle ruote era inferiore a quello prescritto dalla società costruttrice. La risposta non si è fatta attendere: “Il rapporto con Filben è stato interrotto a causa della totale inaffidabilità dell’azienda che si ricorda essere la società che ha portato all’acquisizione dei treni Stadler, le cui vicende sono ben note, all’acquisizione delle cosiddette carrozze d’oro, nonché alla contestata e discussa mediazione per i treni Pesa”. E sulle criticità evidenziate, Fse ha spiegato anche la società Pesa, ma la stessa azienda polacca – così come spiegato già a luglio da Fse – ha avviato le verifiche sui treni in servizio in Puglia.
FERMI I TRENI OGGETTO DELL’INCHIESTA – La storia è effettivamente nota, i treni bloccati sono quelli acquistati in Polonia e oggetto di un’inchiesta della Procura di Bari che indaga su una presunta truffa ai danni dello Stato per una provvigione da 12 milioni di euro pagata dalla società costruttrice Pesa alla Varsa (anche questa riconducibile a Beltramelli) con i soldi della Regione. La difesa sostiene, però, che quella somma era prevista da un contratto di agenzia. Di fatto a fine luglio il Tribunale del Riesame ha revocato il sequestro preventivo da 12 milioni disposto un mese prima a carico dell’ex amministratore unico di Fse Luigi Fiorillo, dell’ex responsabile amministrativo Nicola Alfonso e Carlo Beltramelli. Intanto quelle carrozze sono ferme e, mentre Ferrovie Sud-Est cerca di tamponare l’emergenza con l’utilizzo di pullman sostitutivi, ci si interroga sulla questione della sicurezza.
IL NODO DELLA SICUREZZA – Dopo l’ispezione di fine agosto, l’Ustif ha deciso di prendere una decisione drastica. Sulla scelta, forse, avrà pesato anche il drammatico incidente del 12 luglio in Puglia, sulla linea tra Corato e Andria, nel quale hanno perso la vita 23 persone. Ma il nodo sicurezza non riguarda solo la Puglia. I Treni Atr 220 non sono altro che i cosiddetti Swing utilizzati da Ferrovie dello Stato, ma anche da Trenord in Lombardia e Tper in Emilia-Romagna. Ma in queste aree si è intervenuto prima. In seguito alla rottura avvenuta in Polonia del carrello di un autotreno della Pesa, di serie diversa dagli Atr 220, l’agenzia della sicurezza ferroviaria polacca ha allertato l’Ansf (Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie) che, a sua volta, il 22 febbraio scorso ha avvisato Trenitalia, Tper e Trenord (mentre per Ferrovie Sud-Est ne ha competenza l’Ustif, in quanto organo periferico del Ministero). Si è proceduto così alle verifiche e i convogli sono stati progressivamente ritirati. Gli Atr 220 di Trenitalia sono stati sottoposti a controlli magnetoscopici nei punti di possibile rottura. Dai controlli è emerso che alcuni carrelli dei treni Swing sono soggetti a principi di cretti che, comunque, non pregiudicano la sicurezza di esercizio. È stato comunque consigliato un programma di interventi sull’intera flotta Trenitalia, in tutto una quarantina di treni.