Il guasto si è verificato sul versante francese del massiccio. La Gendarmeria sta procedendo al salvataggio dei passeggeri - a bordo erano 110 - con gli elicotteri
Fine dell’incubo. Sono tutti salvi i passeggeri rimasti bloccati sulla cabinovia del Monte Bianco, a oltre 3mila metri di quota, per un guasto tecnico. Secondo quanto si apprende da fonti del Soccorso alpino, anche i 16 passeggeri che non erano stati tratti in salvo nella serata di ieri, ed erano dunque stati costretti a trascorrere la notte negli “ovetti” della funivia, sono stati condotti a terra.
L’incidente era avvenuto nel tardo pomeriggio di giovedì 8 settembre, quando i cavi della teleferica che collega la stazione francese dell’Aiguille du Midi, nei pressi di Chamonix, a quella italiana di Punta Helbronner, si erano improvvisamente intrecciati a causa del forte vento, impedendo alle cabine di muoversi. Il guasto era avvenuto sul versante francese della montagna, e aveva coinvolto circa 110 persone.
Erano scattate subito le operazioni di evacuazione, che avevano coinvolto agenti della gendarmeria francese e uomini del Soccorso alpino valdostano. I passeggeri, in un primo momento, erano stati condotti a valle attraverso l’utilizzo di elicotteri, finché le condizioni atmosferiche e la visibilità lo avevano permesso. Con l’arrivo dell’oscurità, però, il soccorso aereo era stato interrotto. Da quel momento in avanti, due guide del Soccorso Alpino avevano cominciato a calare con le corde i passeggeri rimasti ancora bloccati in quota. Operazione tutt’altro che agevole, sia per la distanza da terra – circa 50 metri – sia per i crepacci che rendono insidioso il terreno. Gli interventi di recupero erano stati sospesi intorno alla mezzanotte: i soccorritori non avevano pertanto potuto evitare che sedici passeggeri, tra cui anche un bambino di dieci anni, fossero costretti a trascorrere la notte nelle cabine della funivia. Tutti e sedici si trovavano in cabine affidate ai soccorritori francesi. Negli “ovetti” bloccati erano stati fatti salire anche una dozzina di agenti della gendarmeria, con l’obiettivo di tranquillizzare i clienti della cabinovia.
Le operazioni di soccorso sono poi riprese all’alba di oggi. E intorno alle 7:45, la risoluzione del guasto, grazie all’intervento di quattro tecnici francesi specializzati, arrivati apposta da Grenoble. I cavi intercciatisi sono stati sbrogliati e le cabine sono tornare a muoversi. I passeggeri sono dunque scesi a valle attraverso le stazioni della funivia.
“Ho avuto paura ieri sera, c’era la nebbia e si capiva che l’elicottero non avrebbe potuto operare. È stato il momento più difficile”. Le prime testimonianze, come quella della passeggera vicentina Laura Bettini, rendono la tensione vissuta nelle tante ore trascorse a 3mila metri di quota. “Abbiamo sofferto il freddo – ha proseguito la donna – anche perché non disponevamo neppure delle coperte termiche che erano presenti in altre cabine. Cosa ho patito di più? – ha proseguito la donna – L’assenza di informazioni. Se ci fosse stato un interfono o qualcuno dall’elicottero che ci avesse aggiornato, sarebbe stato più facile gestire la situazione”.
In un comunicato diffuso dai media francesi, il ministro dell’Interno francese, Bernard Cazeneuve, sottolinea il “coraggio dei soccorritori francesi e italiani impegnati in una operazione delicata di soccorso delle 110 persone bloccate”, aggiungendo che “si tiene informato in tempo reale sull’evoluzione della soluzione”.
La funivia, che percorre un tratto di oltre 5 chilometri sopra il ghiacciao del Monte Bianco, è stata costruita nel 1957, e regolarmente sottoposta a lavori di manutenzione e rinnovamento. I passeggeri viaggiano in piccole cabine da quattro posti, che circolano in gruppi di tre.