Parole forti quelle del governatore campano che ha augurato la morte a tre componenti del direttorio M5s. Poche, però, le repliche e i commenti sia nel Movimento Cinque Stelle che negli altri partiti. Di Battista: "Mi offende? Chissenefrega"
Ha insultato e minacciato tre componenti del direttorio del Movimento 5 Stelle. Un’uscita non certo nuova per Vincenzo De Luca, che già in passato si era fatto segnalare per le parole nei confronti di Virginia Raggi, definita una “bambolina imbabolata”, e per le offese al direttore del fattoquotidiano.it Peter Gomez, additato, invece come un consumatore abusivo d’ossigeno.
Questa volta però il governatore della Campania si è spinto probabilmente oltre definendo i deputati Luigi Di Maio, Roberto Fico e Alessandro Di Battista “tre mezze pippe, falsi come Giuda”, e lanciando contro di loro un anatema non certo gentile: “Che possano ammazzare tutti”, ha detto. Parole forte che però non hanno suscitato molto clamore. Pochi – quasi nessuno – del Movimento Cinque Stelle replica o commenta. “Oggi per me l’obiettivo principale è combattere sul referendum. Perché un intero sistema politico manovrato dal grande capitalismo finanziario su quel voto si gioca il culo! E’ così chiaro. Io non posso farmi distrarre. Cosa dovrei fare oggi, mandare comunicati di risposta a De Luca sulle parole che ha detto anche su di me? Ma chissenefrega”, ha commentato uno dei parlamentari del M5s offesi da De Luca, e cioè Di Battista.
La consigliera regionale campana pentastellata, Valeria Ciarambino, invece, attacca il governatore, definito come un “noto dinosauro della Prima Repubblica, a cui Renzi ha affidato l’unica missione che pensa sia in grado di assolvere: picchiatore scelto del Movimento 5 Stelle. Ma le accuse di un reuccio che sta trasformando la Campania nel suo feudo personale non ci scalfiscono”.
Criticano #Deluca. Ma il suo linguaggio è da educande rispetto alle schifezze di #Grillo e #M5S. La V nel logo non è quella di Churchill !
— Giampaolo Galli (@GiampaoloGalli) 10 settembre 2016
“De Luca – continua la consigliera del M5s – usa un linguaggio violento con toni allarmanti per la democrazia, che denotano una sottocultura becera e fanno ripiombare la politica in Campania, e non solo, in un clima da anni Settanta. L’uso di parole pesantissime ed espressioni che inneggiano all’odio, la presa in giro e la ridicolizzazione dell’avversario trasformato in nemico da parte del presidente della nostra Regione, oramai più simile a un volgare showman, disonorano la Campania e qualificano De Luca per quello che è sempre stato: un fascista che adopera il potere politico e le istituzioni come clava per fare propaganda violenta e squadrista”. Sulla stessa lunghezza d’onda il commento di un altro parlamentare M5s, Andrea Colletti , che su twitter spiega: “Dichiarazioni di #deluca ? Vi preoccupate per uno con espressione tipica di un camorrista? Le minacce paramafiose non ci fermano”.
Dichiarazioni di #deluca ? Vi preoccupate per uno con espressione tipica di un camorrista? Le minacce paramafiose non ci fermano — Andrea Colletti (@AndCol81) 10 settembre 2016
In difesa del governatore campano, invece, arriva il tweet del deputato l Pd ed ex direttore generale di Confindustria Giampaolo Galli, secondo il quale il linguaggio dell’ex sindaco di Salerno è “da educande rispetto alle schifezze di Grillo e M5s“. Per il resto, invece, le parole di De Luca raccolgono sul web solo una serie di commenti ironici.
Ma chi è lo spirito guida di #Deluca ? Pietro Pacciani? pic.twitter.com/ILsHN18HyN — Anna Salvaje (@anna_salvaje) 10 settembre 2016
— Enrico Campa (@CampaEnrico) 10 settembre 2016
#DeLuca si augura la morte di Fico, Di Maio e Di Battista. Deve avere qualche amico nelle onoranze funebri.
— Arsenale K (@ArsenaleKappa) 10 settembre 2016