Il segretario di Stato americano Kerry e il ministro degli Esteri russo Lavrov annunciano la creazione di "un centro congiunto" per la lotta all'Isis. L'intesa prevede il ritiro dell'esercito di Damasco da alcune aree su cui verranno condotte operazioni congiunte tra le forze di Mosca e quelle di Washington
Al termine di una maratona negoziale durata 12 ore, Stati Uniti e Russia hanno annunciato l’accordo per una “cessazione delle ostilità” in Siria a partire dal tramonto di lunedì. In base all’intesa raggiunta a Ginevra tra il segretario di Stato americano John Kerry ed il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, il governo siriano dovrà mettere fine alle operazioni di combattimento in specifiche aree sotto il controllo dell’opposizione.
Russia e Stati Uniti, sette giorni dopo la cessazione delle ostilità, creeranno poi “un centro congiunto” per la lotta all’Isis ed al Fronte al-Nusra con l’obiettivo, ha spiegato Lavrov, di “separare i terroristi dall’opposizione moderata”. Ci saranno, ha annunciato il ministro degli Esteri di Mosca, raid coordinati contro i terroristi condotti dall’Aeronautica russa e statunitense. “Abbiamo raggiunto – ha specificato Lavrov – un accordo sulle aree in cui avverranno i raid e, in queste aree, sulla base di un’intesa di neutralità condivisa dal governo siriano, saranno operative solo le forze aree russe ed americane”. L’accordo, ha commentato Kerry dal canto suo, può rappresentare “un punto di svolta” se le parti lo attueranno “in buona fede”.
Il piano concordato prevede inoltre che il regime di Damasco, sostenuto dai russi, non conduca missioni di combattimento nelle aree controllate dai ribelli, permettendo così l’arrivo di aiuti umanitari alla popolazione assediata. Tutte le parti dovranno aderire al cessate il fuoco prima che il piano entri completamente in vigore. Secondo Kerry, con la fine dei raid siriani c’è la possibilità di “cambiare la natura del conflitto“, dal momento che sono state proprio queste azioni militari condotte dalle forze di Damasco la causa principale delle vittime e dei flussi migratori.
Dopo l’annuncio dell’accordo, un portavoce dell’Alto comitato per i negoziati, l’ombrello che riunisce le principali sigle dell’opposizione siriana, ha fatto sapere che sosterrà l’intesa, a condizione ovviamente che il regime rispetti il cessate il fuoco. L’inviato delle Nazioni Unite in Siria, Staffan de Mistura, ha espresso l’auspicio che l’accordo contribuisca “ai rinnovati sforzi per raggiungere un accordo politico del conflitto”.