Il premier chiude la festa del Pd nella città etnea e attacca i 5 Stelle: "Doveva trasmettere tutto in streaming ma deve aver finito i giga". Repliche anche a Salvini che "non è degno di portare le magliette della polizia" e all'ex segretario dei Ds che invita a votare No al Referendum. Scontri tra polizia e manifestanti alla fine del discorso: due fermati
Il Movimento 5 Stelle? “Doveva trasmettere tutto in streaming ma deve aver finito i giga”. Matteo Salvini e la Lega? “Va in giro con le magliette della polizia ma è meglio se si tengono la loro magliette verdi“. La campagna per il No al Referendum costituzionale di Massimo D’Alema? “Quelli come lui sono talmente esperti di passato che vogliono rubarci il futuro”. È un Matteo Renzi a ruota libera quello che ha chiuso la Festa dell’Unità a Catania. Attacchi agli altri partiti, dai 5 Stelle alla Lega, ma anche agli oppositori interni, come Massimo D’Alema e suoi comitati che invitano a votare No al Referendum costituzionale. “Alcuni leader del passato vorrebbero fregarci il futuro continuando con le divisioni interne, le risse, le polemiche di tutti i giorni. A loro diciamo che questa è la riforma del Pd, come lo era dell’Ulivo e del Pds“, ha detto il premier che nella prima parte del suo discorso ha messo nel mirino le recenti vicende romane del Movimento 5 Stelle.
“I 5 Stelle hanno finito i giga” – “Dopo mesi di accuse infamanti di un movimento che è diventato un partito, il partito 5 stelle, quel partito attraversato da divisioni interne si trova in profonda difficoltà dopo aver sbraitato e insultato gli altri. Avevano detto che avrebbero trasmesso tutto in streaming ma devono avere finito i giga. Si sono chiusi nelle loro stanze e se le stanno dande di santa ragione”, ha detto il segretario dem che poi ha lanciato un appello al suo partito:”Non attacchiamo Virginia Raggi – ha detto – rispettiamo il voto dei cittadini di Roma, facciamo vedere che siamo diversi da chi pensa che la politica sia guerra nel fango. Che abbiamo uno stile. Questo non significa abbassare la guardia ma noi le istituzioni le rispettiamo sempre, non quando c’è qualcuno dei nostri a governare. Prima del Pd c’è l’Italia”. Ed a questo punto che Renzi ha fatto riferimento ai Giochi di Roma 2024. “Non sacrifichiamo gli interessi del Paese per un interesse del partito e ogni riferimento alle Olimpiadi è del tutto casuale”.
“Referendum non è ennesima tappa del congresso Pd” – Quindi il premier – segretario ha toccato l’argomento riforma costituzionale, che proprio a Catania aveva animato l’intervento dello stesso D’Alema. “Questa è la riforma della nostra storia e del nostro passato. A chi continua con le risse interne e con il congresso permanente noi diciamo che questa è la riforma del Pd. La verità è che questa riforma è iscritta nella storia del nostro partito. Non riduce gli spazi di democrazia, riduce le poltrone. Noi non consentiremo di fare del referendum costituzionale l’ennesima tappa del congresso del Pd. Io prendo un impegno: parlerò della riforma solo orientandola al futuro. Il congresso del Pd, chi ha i voti lo vinca nelle sedi del Pd. Io ci sarò e aspetto anche loro”, ha detto Renzi, accusando poi sempre “i 5 Stelle” perché “avevano detto che avrebbero portato la trasparenza in politica, noi la scriviamo nella Costituzione. Forse perciò votano No al referendum, perché non vogliono la trasparenza”.
“Salvini non è degno di portare maglie della polizia” – Il premier non ha risparmiato critiche neanche al leader della Lega Matteo Salvini. “C’è chi si permette di strumentalizzare il lavoro dei servitori dello Stato – ha detto – chi si permette di andare in giro con le magliette immaginando di rappresentare lui la polizia ma per sette anni hanno bloccato il contratto di quelle persone e noi lo abbiamo sbloccato e abbiamo riconosciuto con gli ottanta euro che sono servitori dello Stato, non di un partito. Tenetevi le vostre camicie verdi e lasciate le magliette della polizia a chi è degno di portarle”.
Il G7 del 2017 in Sicilia – Chiudendo la festa dell’Unità di Catania, Renzi ha inoltre confermato che il G7 del 2017 si terrà in Sicilia. “Se c’è una Regione che ha dimostrato negli ultimi mesi che i luoghi comuni sono assurdi e da respingere al mittente, questa è la Sicilia. Durante un incontro internazionale persone autorevoli mi hanno detto: in Sicilia c’è la mafia. In quel preciso momento ho deciso che il G7 del 2017 si sarebbe fatto qui per dimostrare al mondo cos’è questa terra”. In questa chiave il presidente del Consiglio ha lanciato una stoccata in direzione Bruxelles: “Basta solo un’Europa di regole, burocrazia, tecnocrazia. Inutile continuare con l’austerity se la gente non arriva a fine mese, inutile continuare con le tesi ardite dei fiscal compact e dei patti di stabilità. Le regole non sono un totem a cui andare a inchinarsi ma devono rendere il Paese e l’Europa diversa: non ne posso più di un’Europa di tecnocrazia e austerity che perde la nuova generazione”.
Scontri tra polizia e manifestanti alla fine del discorso – Alla fine del discorso di Renzi, davanti alla Villa Bellini di Catania, che ospita la Festa dell’Unità, sono andati in onda scontri tra forze dell’ordine e alcuni manifestanti. Il corteo ha tentato di forzare il blocco lanciando bottiglie e pietre. La polizia si è frapposta e sono nati dei tafferugli: due le persone fermate. Si tratta di due giovani, vestiti di nero, che sono stati portati via su auto della polizia. Il corteo intanto non si è ancora sciolto e forze dell’ordine e i manifestanti continuano a fronteggiarsi in via Umberto, nei pressi della villa. Diverse centinaia di persone non escono dal giardino pubblico dove si è conclusa la Festa del Pd per timore degli scontri. La zona è presidiata dalle forze dell’ordine.