Alla Festa dell’Unità di Bologna, la difficile convivenza tra due fronti opposti si capisce già a colpo d’occhio: manifesti per il Sì da una parte, e banchetto dell’Anpi “a difesa della Costituzione” dall’altra, a pochi metri di distanza. I visitatori passeggiano, raccolgono un volantino e poi un altro. Ma molti hanno già le idee chiare. Marco, ad esempio, è un dipendente della Regione. Alla nostra domanda risponde con sicurezza. “Voterò No senza il minimo dubbio, perché è una deforma, fatta da un Parlamento di dubbia legittimità. E snaturerebbe la nostra Costituzione”. Anche Emilio, pensionato di Bologna ed ex iscritto Pd, è contrario alla modifica della Costituzione, così come Lorenzo, studente di 20 anni: “Non abbiamo bisogno di certi cambiamenti”. I No superano i b. “La Costituzione deve rimanere così com’è” spiega Lucia Crescenzi, pedagogista di 38 anni. “Cambiarla? Sì, ma bisognerebbe cambiarla in meglio, e non mi sembra questo il caso. E comunque se vincessero i No Renzi dovrebbe andare a casa“. Gli fa eco il suo compagno. “Se dovessi votare domani voterei no. La vedo una cosa troppo sbrigativa e in Italia le cose sbrigative finiscono sempre male”. Dall’altra parte ci sono Giuseppina e Vincenzo. Entrambi sono a favore della riforma: “Anche se venisse bocciata, Renzi non dovrebbe dimettersi, perché è inutile cambiare governo ogni volta. Renzi ha fatto cose buone e cose sbagliate, come tutti”. Anche Gianni Gamberini, ex ferroviere, sostiene la riforma perché “è un passo avanti importante”. Parere simile a quello di Bartolomeo Aulizzio, 63enne, professore di diritto. “Voto Sì. Ho letto la riforma e penso che, nella palude che c’è, è meglio smuovere le acque. E’ molto meglio il sistema monocamerale rispetto al bicameralismo perfetto”.Tanti ancora gli indecisi e coloro che ammettono di “non essersi ancora informati abbastanza per prendere una decisione”. Per loro potrà essere d’aiuto il confronto tra il premier Renzi e il presidente dell’Anpi, Carlo Smuraglia, atteso proprio alla kermesse di Bologna nelle prossime settimane di David Marceddu e Giulia Zaccariello