Come sempre, il governatore della Campania finisce nell'occhio del ciclone di Twitter e Facebook. Mentre cominciano a girare i primi meme riferiti all'ultima sua perfomance su Lira TV, i commentatori si scatenano: dai giustificazionisti agli indignati, dagli ironici ai seriosi
C’è chi, indignato, la definisce una minaccia paramafiosa, e chi la liquida con un’alzata di spalle, con commenti a metà tra il divertito e l’annoiato. Del resto il personaggio ci ha abituato a performance di questo tipo: e dunque il rischio dell’assuefazione è concreto. Ma come molti dei precedenti più celebri (ricordate il “Miguel Gotor ballerino di Flamenco” o i tanti “personaggetti” di volta in volta passati in rassegna?) anche l’ultimo video di Vincenzo De Luca sulla ormai celebre emittente salernitana Lira TV ha scatenato i commentatori social.
Qualcuno la prende, e si prende, molto sul serio. Denuncia lo scadimento del dibattito politico, parla di “chavismo di terzo grado” (cit. Christian Raimo), e di “istigazione a delinquere” per quel “che vi possano ammazzare tutti quanti” rivolto al trio pentastellato Di Maio-Fico-Di Battista, definite da De Luca “tre mezze pippe”. Su questo tono, ad esempio, il tweet di Oscar Giannino:
Ce n’è ovunque: quelli che lamentano politica come circo, ma usando toni circensi è il circo il loro mondo. #DeLuca ormai primeggia, peccato
— Oscar Giannino (@OGiannino) 10 settembre 2016
E ovviamente non manca chi invoca le immediate dimissioni del governatore della Campania: “In qualsiasi paese civile – commenta Thomas Manfredi – augurare la morte a un avversario politico implica dimissioni immediate! Che degrado pubblico, che pena!”.
Dall’altro lato, in parecchi tendono a ridimensionare la gravità delle esternazioni di De Luca, a contestualizzare il tutto (attività resa celebre da monsignor Fisichella a proposito di una barzelletta con bestemmia raccontata da Silvio Berlusconi). RosTheBest, ad esempio, invita così a smorzare le critiche: “Ti possano ammazzare, nel modo in cui è stato detto, al sud è espressione di ben altro significato! Benevola!”.
Poi c’è chi ricerca le cause più nascoste dell’estro oratorio di De Luca. Gianni Kuperlo, uno dei fake più seguiti su Twitter, cerca d’indovinare i veri autori dei testi del governatore campano:
#DeLuca deve avere Quentin Tarantino come ghostwriter sennò non si spiega.#belloefake #pd
— Gianni Kuperlo (@GianniCuperIoPD) 10 settembre 2016
“Ma non erano i seguaci di Grillo quelli che utilizzavano toni violenti?”, si chiedono in molti simpatizzanti a Cinque Stelle, i quali lamentano peraltro la scarsa rilevanza data alle “minacce” dell’ex sindaco di Salerno dai media nazionali. Essenziale @LaLaura68, che evidentemente applica la sempre funzionale regola dell’occhio per occhio e dente per dente. “E dire che i violenti – twitta – sono i grillini con i loro vaffa. A’ De Lu’… ma vaffanculo”. Pirata21 consiglia polemicamente alle istituzioni di prendere provvedimenti per proteggere l’incolumità dei tre pentastellati finiti nel mirino di De Luca. “Considerando gli amici che lui ha – scrive – io darei la scorta a tutti e tre”. Ma intervengono anche gli oppositori dei Cinque Stelle, quelli che ricordano – un po’ grossolanamente, forse, ma tant’è – le passate ingiurie pronunciate da esponenti pentastellati all’indirizzo dei rappresentanti del Pd.
se Taverna dice a Giachetti va a mori ammazzato è solo un modo di dire, se lo dice DeLuca (sbagliando OVVIAMENTE) è un criminale #coerenza — Teodoro Lascella (@TeodoroLascella) 11 settembre 2016
E a intervenire sono anche, in prima persona, parlamentari di M5S. È il caso di Giulia Sarti, deputata romagnola.
Quando parla lui, se chiudi gli occhi sembra di sentire Vallanzasca. https://t.co/E84xCUsMg9
— Giulia Sarti (@GiuliaSarti86) 10 settembre 2016
Con Carla che le risponde: “Vallanzasca s’offenderà per il commento?”.