Ovazione e lunghi applausi hanno accolto ieri sera l’ex direttrice del Tg3, Bianca Berlinguer, ospite della Festa de l’Unità di Bologna. Intervistata dal giornalista dell’Huffington Post, Alessandro De Angelis, i consensi per la Berlinguer sono arrivati al culmine quando le è stato chiesto se intendeva candidarsi alla guida del Pd. “Grazie per l’affetto e l’incoraggiamento” – ha risposto, sorridendo, la giornalista – “ma mettiamola così: io sono naturalmente molto contenta di questi applausi e delle tante ‘sollecitazioni‘ che mi sono arrivate in questi giorni. Le considero un riconoscimento del mio lavoro e del persistente affetto e ammirazione per mio papà, perché comunque in questa sollecitazione verso di me, c’è anche molto forte un ricordo e un rimpianto del passato, che – sia chiaro – non tornerà mai nei termini in cui è stato, ma che continua a suscitare così tanta emozione. Sarebbe sbagliato pensare di poter ripetere ciò che è stato “. E ha precisato: “In questo momento io sono molto concentrata sul mio lavoro, perché tengo molto alla sua riuscita. Mi hanno dato uno spazio giornalistico non semplice, perché si tratta di fare un approfondimento quotidiano dalle 18.30 alle 19.00. E’ una sfida che considero molto difficile e con la quale, però, mi voglio cimentare. Spero di poter ottenere risultati positivi”. Bianca Berlinguer ha poi aggiunto, ancora una volta sostenuta da lunghi applausi del pubblico: “Nel futuro mi piacerebbe anche dare una mano alla ricostruzione di una politica quale quella che serve al Paese, ma parlo di futuro, preciso. Tutti, oggi parlano del ‘leader’ e del suo ruolo fondamentale e pressoché esclusivo. Io preferisco parlare di leadership, di gruppo dirigente e di un programma comune. Quello che non vedo attualmente dentro il Pd e anche nella minoranza dem è il progetto politico. Ad esempio” – ha continuato – “non sappiamo se vincerà il Si’ o il No al referendum costituzionale. Renzi ha fatto capire che, anche se vincesse il No, comunque nel partito non ci sarebbero grandi cambiamenti, perché lui resterebbe a fare il segretario. Se, quindi, la minoranza Pd non ha pronto un progetto politico alternativo a quello della segreteria di Renzi, quest’ultimo avrebbe ragione e sarebbe davvero molto complicato candidarsi al prossimo Congresso per succedergli. Tornando poi al suo possibile impegno futuro in politica, l’ex direttrice del Tg3 ha sottolineato: “Se mai un giorno farò questa scelta, sarà mia e solo mia. Non sarà l’esito di alcuna pressione esterna e soprattutto non arriverà mai dopo un momento di difficoltà, come io considero quello mio attuale. Non voglio assolutamente – continua – che una scelta così importante come quella relativa alla politica, che io sono stata sempre abituata a considerare alta e nobile, perché così mi è stato insegnato e così deve essere, possa essere condizionata da una voglia di rivalsa e da un desiderio di rivincita” (filmato per gentile concessione di Radio Radicale)

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