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Calabria, è sindaca in provincia di Crotone ma lavora a Trento. M5s: “Inconcepibile” Lei: “Io sempre presente in comune”

A Cerenzia dal 2013 la prima cittadina è Maria Lacaria che però lavora a oltre mille chilometri, a Rovereto, come medico di base. E nella cittadina il responsabile della polizia municipale è suo marito. Il meet up di Grillo: “La vicenda è emblematica di un concetto familistico della politica". La replica: "Li querelo: l’incarico di responsabile del servizio lo ha sempre avuto mio marito da più di sei anni: è l'unico vigile del Paese"

È sindaco di Cerenzia, in provincia di Crotone. Ma allo stesso tempo lavora a oltre mille chilometri, a Rovereto in provincia di Trento, come medico di base in un ambulatorio convenzionato. La denuncia è del meetup Amici di Beppe Grillo di Cerenzia e riguarda il primo cittadino del paesino calabrese Maria Lacaria.

Secondo il meetup, guidato dall’attivista Melinda Mauro, “è una situazione inconcepibile. Abbiamo visto i suoi orari di lavoro. Se fa il medico in provincia di Trento non può fare il sindaco qui. Negli ultimi tre anni, sicuramente la sua presenza c’era nei consigli comunali. Evidentemente veniva apposta per quel giorno e poi ripartiva. Poi c’è la storia del vicesindaco e assessore al Bilancio Francesco Lista che vive e fa l’avvocato a Crotone”. Anche lui, secondo il meetup, non è un buon amministratore: “Qui viene poche volte. C’è l’assessore Giovanni Frontera che fa un lavoro encomiabile ma è da solo. Un’amministrazione non può essere composta da una sola persona”.

“Si tratta di una polemica che lascia il tempo che trova perché, dopo tre anni e mezzo di presenza continua in Comune, mi sto assentando solo dal mese di agosto. Tolto il periodo estivo sono dieci giorni che manco dal mio paese”, replica la sindaca Lacaria, eletta nel maggio 2013 con una lista civica di orientamento di centrodestra.

Una bolla di sapone, in sostanza, che rischia di sgonfiarsi contando le presenze del primo cittadino nelle riunioni di giunta e nel consiglio comunale. “Se loro pensano che per fare il sindaco di una cittadina si deve andare al bar tutti i giorni, sono fuori da ogni logica. – aggiunge Lacaria – Hanno scoperto l’acqua calda perché ho assunto l’incarico a Trento da oltre un anno e mezzo”.

E come fa a gestire il suo mandato da sindaco con il lavoro di medico a mille chilometri di distanza? “Fino a poche settimane fa, il mio lavoro a Trento è stato svolto da un sostituto medico da me pagato. Ho una convenzione che mi consente di farlo a mie spese e ho chiesto a un collega medico di sostituirmi per poter continuare a fare il sindaco. Certo qualche volta sono andata anche io a Trento, ma sono stata comunque sempre presente al comune di Cerenzia. Tra un anno e mezzo si conclude il mio mandato e, non avendo utilizzato la politica per scopi personali, devo fare qualcosa per me stessa e allora ad agosto ho approfittato della pausa estiva per tornare a Rovereto per lavorare. Tutto qui”.

Gli Amici di Beppe Grillo attaccano il primo cittadino del crotonese anche sul suo stipendio accusandola di averlo aumentato rispetto a quello percepito dal suo predecessore. “Si può permettere qualcosa come 1.400 euro al mese per stare a Trento. Sembra un po’ troppo per un’amministrazione assente”.

“Tutte calunnie – dice il sindaco Lacaria – Ho dato mandato ai miei avvocati per querelare questi signori che dovranno rispondere davanti a un giudice. Il mio stipendio è lo stesso di quello che percepiva chi mi ha preceduto. Solo che il suo era tassato di più perché guadagnava più di me. In realtà è di circa 800 euro netti e non è stato aumentato di un centesimo”.

Le polemiche, però, a Cerenzia non si fermano qui, dato che i grillini sollevano anche la questione dell’incarico di responsabile della polizia municipale cittadina: poltrona affidata dal sindaco al marito Luigi Mele, unico vigile della cittadina che conta 1100 abitanti. I deputati del M5S Dalila Nesci e Paolo Parentela chiedono le dimissioni di Lacaria e auspicano addirittura l’intervento della prefettura di Crotone e della Corte dei Conti.

“La vicenda è emblematica – hanno affermato – di un concetto familistico della politica, che domina in largo, fa male a ogni latitudine e in Calabria ha già causato uno spopolamento enorme, di almeno 700mila residenti fuori sede. I nostri attivisti hanno accertato anche l’aumento spropositato dell’indennità che lo stesso sindaco ‘fantasma’ si è attribuito dopo l’elezione, tra l’altro nominando il marito coordinatore del corpo di polizia municipale, di cui il beneficiato è l’unico vigile in organico”.

Maria Lacaria non ci sta a passare per “sindaco fantasma”: “Pensavo di confrontarmi con persone di una certa caratura. Essendo l’unico vigile, l’incarico di responsabile del servizio lo ha sempre avuto mio marito da più di sei anni. Del resto non potevo toglierlo perché non avevo a chi darlo. Non è mai esistito un altro vigile a Cerenzia. Ma anche per questo ho querelato il meetup Amici di Beppe Grillo”.