Faccia a faccia in Campidoglio tra le due sindache M5s prima della riunione Anci. La prima cittadina di Torino: "L'incontro è andato molto bene. Abbiamo parlato di città metropolitana e progetti culturali". Di Battista: "Oggi Raggi è autonoma, a lei oneri e onori". Pizzarotti: "Nella Capitale serviva più condivisione delle nomine"
Un faccia a faccia tra le due neosindache M5s Chiara Appendino e Virginia Raggi. Il confronto, ufficialmente per parlare di città metropolitana e collaborazioni su progetti culturali, è avvenuto nelle scorse ore in Campidoglio proprio mentre la prima cittadina della Capitale affronta la crisi politica della sua giunta. “Non credo che abbia bisogno dei miei consigli. Torino e Roma sono città molto diverse”, ha detto Appendino uscendo da Palazzo Senatorio. “L’incontro è andato molto bene, abbiamo preso un buon caffè e abbiamo parlato soprattutto di città metropolitana e percorsi di collaborazione in ambito culturale”. Entrambe oggi hanno partecipato alla conferenza dell’Anci. La Raggi subito dopo è andata a visitare gli uffici dei gruppi capitolini in via del Tritone, dove ha incontrato i consiglieri della sua maggioranza e i dipendenti e, stando ai racconti, ha assicurato che le nomine vacanti saranno assegnate al più presto.
Se Appendino ha evitato di commentare le vicende del Campidoglio, chi si è esposto sulla crisi di Roma è il membro del direttorio Alessandro Di Battista che a “Otto e mezzo” su La7 ha detto: “Oggi il sindaco Raggi è del tutto autonomo, a lei oneri e onori. Abbiamo fatto degli errori, soprattutto all’inizio. Quando c’è una grande voglia di interagire e di dare una mano si possono commettere errori”. E ha concluso dicendo che la Raggi “nel primo mese ha sbagliato a non spiegare la situazione grave della città”.
Appendino e Raggi sono le sindache M5s che hanno vinto le elezioni a giugno scorso rispettivamente a Torino e Roma e su cui si concentrano gli occhi di stampa ed elettori. A due mesi dal voto la prima cittadina della Capitale è al centro di numerose polemiche, mentre la sindaca di Torino viene da molti indicata come un modello per i grillini alla prova del governo. Il primo settembre scorso cinque dirigenti comunali in Campidoglio, tra cui l’assessore al Bilancio, si sono dimessi e proprio la poltrona di chi dovrebbe occuparsi delle finanze della città continua a rimanere vacante. Il terremoto interno della giunta M5s a Roma ha travolto anche il Movimento a livello nazionale: parte del direttorio e la sindaca erano a conoscenza del fatto che la titolare all’Ambiente fosse indagata per reati ambientali, ma lo hanno tenuto nascosto per quasi due mesi. Beppe Grillo la settimana scorsa è arrivato nella Capitale per cercare di prendere in mano la situazione e nelle scorse ore ha annunciato che il direttorio sarà ampliato per garantire una migliore gestione del M5s.
Le due sindache oggi hanno partecipato all’assemblea Anci. A ottobre ci sarà il rinnovo delle cariche e M5s vuole almeno una vicepresidenza, finora appannaggio del sindaco di Parma Federico Pizzarotti, ora sospeso e a rischio scomunica del Movimento. Favoriti la stessa Appendino e il sindaco di Livorno M5s Filippo Nogarin; difficile che Raggi possa aspirare al ruolo viste le difficoltà che incontra e il malumore di parte dei 5 stelle. In questa fase di assestamento non manca chi ipotizza un ruolo di primo piano per la sindaca di Torino in futuro. Uno scenario smentito per ora dalla diretta interessata e criticato anche dal primo cittadino di Parma Federico Pizzarotti, già sospeso dal Movimento e a Roma per l’Anci: “Prima di tutto deve fare il sindaco, nel M5s non si fanno salti di barricate come nel Pd. Abbiamo Tante figure a livello nazionale non basta parlare bene per ambire a determinati ruoli, come ultimamente sta accadendo”. Sulla questione Raggi ha commentato: “Al sindaco di Roma è difficile dare consigli, ogni storia è a sé. Ma rispetto alla scelta degli assessori e di altri incarichi con un percorso più condiviso avrebbe evitato le polemiche interne. E’ mancato il fatto di pensarci per tempo, io lo dicevo da un anno che a Roma si vinceva”. Quanto alla vicenda che riguarda l’assessora all’Ambiente Muraro, “non penso ci siano colpe o errori, nella misura in cui hanno scelto di percorrere quella strada devono solo spiegare”. La vicenda di Parma è simile, “io ho deciso di farmi ascoltare prima dai magistrati e lo rifarei domani stesso. Ma la vicenda di Roma è il paradosso. Diversa la posizione del direttorio: in una situazione identica alla nostra c’è disparità di trattamento. Dovrebbero ammettere di aver sbagliato”.
Secondo Pizzarotti infine, Di Maio dovrebbe fare un passo indietro dopo le polemiche dei giorni scorsi e dopo gli errori di gestione del caso Roma: “Le facce da circostanza servono a ben poco”, ha detto. E ha poi polemizzato per il fatto che il membro del direttorio sarà questa sera invitato su Rai3 al suo posto: “Stasera dovevo essere a Politics, poi ieri con due righe di sms mi hanno detto che avevano cambiato programma. In studio ci sarà Di Maio. Evidente l’impostazione è che io non debba esserci, peccato perché era una bella occasione”. Il sindaco di Parma ha anche detto che “non è sospeso” dal Movimento perché non esiste un regolamento che si occupi della sua situazione e ha annunciato che non sarà all’incontro del M5s a Palermo del 25 settembre prossimo: “Ho impegni istituzionali e non sono stato invitato”. Il caso Pizzarotti è congelato da mesi. Secondo alcune indiscrezioni il primo cittadino sarebbe in corsa per ricoprire la poltrona di presidente Anci e questo potrebbe riaprire le polemiche dentro il Movimento.