Quando si dice saper usare bene i social. Oggi, 13 settembre 2016, il cantautore Dente pubblica il suo nuovo singolo, Curriculum, primo estratto dall’album Canzoni a metà, la cui uscita è prevista per il 7 ottobre. Fin qui tutto bene. La notizia della data di uscita dell’album, a distanza di due anni da Almanacco del giorno prima, Dente ce l’ha data in prima persona attraverso Facebook, ma fin qui niente di nuovo. Ormai fan tutti così. Anzi, in genere non lo si annuncia neanche più, lo si tira fuori e basta, dando direttamente la notizia. Ma siamo italiani, un passo alla volta. Prima Dente ha dato la notizia dell’uscita dell’album nuovo, poi ieri ci ha annunciato che oggi sarebbe uscito il singolo Curriculum e ci ha anche raccontato il modo scelto per presentarcelo, e qui arriva la novità, almeno per il nostro paese.
Dente, infatti, non si è limitato a uscire con un singolo accompagnato da un video, ma ha presentato la canzone in diretta su Facebook a mezzogiorno. E non contento, tornerà a ripresentarcela a ogni scoccare dell’ora, fino a mezzanotte. Dodici presentazioni in dodici ore. Ogni volta in situazioni diverse. Lo farà in giro per Milano, camminando (nel suo post ipotizza mal di piedi a fine giornata). Suonerà in posti diversi, in compagnia di ospiti o fornendo versioni bizzarre del singolo, parole sue, o magari si limiterà a ascoltarlo con noi, in una di queste dodici occasioni, in questo caso, si suppone, a essere strano o bizzarro sarà il luogo scelto. Una Maratona Curriculum, questo l’hashtag scelto, non a caso. Un modo contemporaneo per parlare di musica oggi. Un modo contemporaneo per presentare musica oggi.
Chiaro, le dirette Facebook, cioè questa recente possibilità di usare il social per antonomasia come fosse una tv, è un filo abusata, per cui il nostro corre il rischio di essere oscurato dal nostro vicino di casa che ci fa sapere che al supermercato ha trovato, finalmente, aggiungo io, i fichi a prezzi decenti, o da Pinco Pallino che ci spiega con parole sue perché e come si uscirà dalla crisi economica che attanaglia il mondo intero da quasi dieci anni, ma l’idea resta bella e originale. I social hanno azzerato le distanze tra artista e pubblico, o tra pubblico e artista, e, nonostante le case discografiche siano ancora presenti, almeno formalmente, è interessante vedere come gli artisti decidano di usarne le risorse per comunicare e per promuovere la propria arte.
Essendo poi Dente Dente, magari, ci sta pure che il nuovo corso sia un vecchio corso, perché nel corso della sua ormai ultradecennale carriera, non è che ci abbia esattamente spiazzato a ogni uscita. Di più, essendo Dente Dente, magari, le versioni improvvisate potrebbero suonare troppo simili alle versioni di studio, così affezionato lui, ahinoi, al suonino lo-fi dei suoi esordi, quando usava il tinello di casa per incidere. Primo appuntamento a mezzogiorno. Secondo alle tredici. Terzo alle quattordici. In realtà, di musica se n’è sentita pochina, e non è una critica musicale, questa, ma una constatazione. Video senza audio. Con Dente che arriva sul finale, negli ultimi secondi di video che durano circa tre minuti, prima davanti alla Stazione Centrale, poi, voce e chitarra acustica, mentre ci suona qualche pezzetto del brano in un parco, poi mentre lo ascolta in un ristorante cinese. Brano che, figli anche noi dei nostri tempi, dalle quindici ci trovate anche sui social a sottolinearlo, fa abbastanza cagare. Roba da Dente di undici anni fa. Roba già sentita, anche in versione extended. Poca roba, in pratica. Neanche abbastanza da spingere un hacker a crackargli la pagina per impedire che prosegua fino a mezzanotte. Scriviamolo sui muri, per dirla con Vasco. Spammiamolo sui social. Chi la fa l’aspetti.