1) Carlos Henao, il cognato di Pablo Escobar, “non era affatto un narcotrafficante”. Marroquin lo definisce un “grande e nobile uomo”, nonché “onesto lavoratore”. Era un “architetto che collaborò alla costruzione di alcune case, strade e ponti dell’hacienda Napoles”, la principale, sontuosa residenza del re della cocaina.
2) La Quica, uno degli uomini più fidati di Escobar, “fu arrestato a New York nel settembre del 1991” per contraffazione di documenti, poco prima della rocambolesca evasione dal carcere “La Catedral”, che avvenne nel luglio del 1992. Inaccettabile, dunque, il ritratto che se ne fa in Narcos 2, dove La Quica appare fino alla fine come il braccio destro di don Pablo.
3) Quanto all’evasione da La Catedral, “non ci fu uno scontro così grande, e solo un guardiano del carcere morì”. Non solo: “Mio padre – prosegue Marroquin – non ricevette alcun aiuto dalla legge per scappare. La fuga era stata progettata sin dal momento della costruzione della prigione”, e fu messa in atto quando il governo di Bogotà fece sapere a Escobar che “l’accordo per non trasferirlo in altre carceri non era più valido”.