“Virginia Raggi e la sua querelle coi giornalisti? Ormai si sente una star, si è montata la testa. Crede crede di essere Naomi Campbell, la quale ebbe problemi anche giudiziari coi paparazzi”. E’ il caustico commento di Vladimir Luxuria, ospite di Ecg Regione, su Radio Cusano Campus, a proposito della sindaca di Roma. “La Raggi, peraltro, ha fatto di tutto per diventare una star” – continua – “star e poi si lamenta della presenza dei fotografi. E poi la prima a dare in pasto suo figlio ai giornalisti è stata proprio lei, quando l’ha portato in Campidoglio e ci si è fatta le foto sullo scranno. In realtà, quello che mi ha dato più fastidio è stato il vicesindaco di Roma, Frongia, con quella battuta sui cani da aizzare sui giornalisti“. L’ex parlamentare di Rifondazione Comunista si esprime anche sulla caotica situazione capitolina: “Non ho votato la Raggi, Io non ho mai avuto fiducia in lei, ma da cittadina di Roma dico di darle ancora tempo, perché vivo a Roma e tifo affinché questa città venga ben amministrata. Nel frattempo, sono due settimane che manca l’assessore al Bilancio, l’amministratore unico della Municipalizzata dei rifiuti, manca il direttore generale di Atac, manca il capo di gabinetto.”. E aggiunge ironicamente: “Non lo so, chiamiamo la Gardini, che come capo di gabinetto ha dimostrato di essere molto brava, visto che mi controllava e vedeva in quale gabinetto andavo quando ero in Parlamento“. Estremamente critica anche l’opinione sul leader del M5S: “La battuta di Grillo sugli omosessuali? Non è la prima volta che Grillo scivola su queste battute. A Napoli si dice: ‘Pulcinella scherzando dice la verità’. Io penso che Grillo, come Di Maio, abbia un problema di omofobia. Lo si è capito dalla loro posizione sulle unioni civili e sulla stepchild adoption“. E chiosa: ” Grillo, con la sua battuta, ha messo sullo stesso livello uno spacciatore di cocaina e un omosessuale. E queste frasi Grillo continua a dirle, mentre purtroppo la gente che lo segue, come se fosse un guru e un santo intoccabile, continua a ridere in maniera volgare su queste battute sinceramente un po’ agè”
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