Ci volevano tre neolaureati tedeschi costretti a lavorare per quattro anni in un umido garage (come aveva fatto Steve Jobs tanti anni fa…) di Monaco, per fare quello che le grandi aziende dell’automotive potevano aver realizzato già da tanto tempo: l’auto a energia solare. Non che non ci abbiano provato, vedi i tetti fotovoltaici delle varie Ford C-Max Solar Energy o Toyota Prius Prime, ma siamo rimasti al rango di prototipi. Questa invece non lo è, e non è neppure una show car: si tratta di una macchina vera e propria, da produrre in serie e mettere in commercio. Che a questo punto sarebbe la prima al mondo.
La start-up fondata dai tre giovani ingegneri si chiama Sono Motors, e la vettura in questione è stata battezzata Sion. Come il monte su cui sorge Gerusalemme, quasi a simboleggiare una Terra Promessa della mobilità a impatto zero. La carrozzeria di questa citycar da 5 posti e 4,11 metri di lunghezza è ricoperta da pannelli solari, per una superficie totale di 7,5 metri quadrati. Il che fornisce parte dell’energia usata per alimentare la batteria agli ioni di litio che spinge un motore elettrico (140 kh/h la velocità massima) e fornisce autonomia fino a 250 chilometri: trenta di questi vengono percorsi grazie al sole, e in futuro magari saranno anche di più.
Tecnicamente c’è da sottolineare come la Sion sia stata realizzata in materiali come il poliuretano termoplastico e il policarbonato, che nonostante la loro leggerezza assicurano un buon livello di resistenza. Ma ancor di più, l’auto funziona come una sorta di accumulatore di energia elettrica che attaccato tramite una normale presa può fornire fino a 2.000 watt.
Grazie al crowdfunding, la start-up dei tre tedeschi è in grado di iniziare una (piccola) produzione di serie, che permetterà alla Sion di arrivare in commercio nel 2018. Si conoscono già anche i prezzi: 12.000 euro per la versione Urban, con batteria da 14,4 kWh e autonomia di 120 chilometri, e 16.000 per quella Extender, con batteria da 30 kWh e autonomia di 250 km. E pazienza se la batteria è in affitto (mensile) e il design non è proprio il massimo…