Mentre in Europa continua la saga sull’Iva da applicare agli ebook, in Italia Diego Piacentini dal 17 agosto è commissario per l’Italia digitale e negli Stati Uniti Barnes & Noble sta molto male.
Ma procediamo con ordine. Iniziamo dall’Iva. L’ultima puntata è foriera di cattive notizie. L’avvocato generale della Corte Europea Juliane Kokott ha precisato che “l’esclusione dall’aliquota Iva ridotta di libri, riviste e giornali digitali forniti tramite mezzi elettronici è conforme al principio di parità di trattamento”. E ha sottolineato: “la direttiva Iva, nei limiti in cui riserva l’aliquota Iva ridotta a libri, giornali e riviste in versione cartacea così come ai libri in versione digitale forniti tramite un supporto fisico, è valida. Per quanto riguarda l’applicazione dell’aliquota normale a tutte le pubblicazioni digitali fornite per via elettronica, fa difetto già la comparabilità stessa fra tali pubblicazioni e le pubblicazioni in forma cartacea.”
L’intervento della Corte Europea era stato sollecitato dalla Polonia che insieme a Italia, Francia e Lussemburgo lo scorso marzo aveva chiesto all’Unione Europea una legislazione sull’editoria al passo coi tempi.
Ma la risposta dell’Avvocato Generale è andata proprio nella direzione opposta. Infatti, secondo Kokott, sugli ebook l’Iva è corretta al 22%. Dunque i Paesi che hanno introdotto un’aliquota agevolata hanno contravvenuto alle regole dell’Ue. Ed ora cosa accadrà? Ancora una volta tutto è fermo in attesa che l’Ue realizzi la famosa riforma su Iva ed ebook promessa per la fine del 2016 dal presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker.
E ora torniamo in Italia con Diego Piacentini. Dal 17 agosto l’ex vice-presidente di Amazon è il Commissario per l’Italia Digitale. Un posto di prestigio e di grande responsabilità, perché si sa che in Italia l’innovazione tecnologica ha sempre avuto vita difficile. In molti ci hanno provato e hanno gettato la spugna perché combattere contro la burocrazia e le abitudini consolidate non è semplice. Alle note difficoltà si è aggiunto anche il “conflitto d’interessi” che è stato aggirato brillantemente per tre anni come spiegato nell’articolo di Il Fatto Quotidiano del 12 agosto.
In ogni caso, occorre precisare che Piacentini svolgerà il suo delicato incarico gratuitamente e probabilmente allo scadere dei tre anni rientrerà in Amazon. Per il momento non ci sono stati annunci o comunicati sul lavoro che intende svolgere e, soprattutto, da dove pensa di iniziare. Ma non temete, appena avrò qualche informazione, ve la comunicherò.
E ora la difficile situazione di Barnes & Noble. La più grande catena di librerie del mondo è in profondo rosso. In tre anni ha cambiato tre amministratori delegati e ha chiuso numerosi negozi. Paradossalmente la causa del declino è l’ebook. Ma non perché ha sottratto vendite alle librerie, semplicemente perché B&N aveva deciso di investire molto nell’editoria digitale. Nel 2009 ha lanciato anche il suo e-reader Nook che però non è riuscito a sfondare, infatti nel 2016 gli viene accreditata una quota di mercato pari all’8%.
In altre parole aveva deciso di sfidare la supremazia di Amazon. E forse ci sarebbe anche riuscita se improvvisamente le vendite degli ebook negli Stati Uniti non avessero subito una battuta d’arresto – si parla di una riduzione del 16% nel 2016 – e Jeff Bezos non avesse continuato a investire e a sostenere il mercato editoriale con nuove iniziative. Ad esempio, inaugurando una libreria a Seattle e annunciando nuove aperture a San Diego, Chicago e Portland. Del resto anche Apple nel 2010 ha tentato di mettere i bastoni tra le ruote ad Amazon con l’ibookstore, ma anche la mela è riuscita con molta fatica a conquistare solo l’11% del mercato editoriale digitale.
Insomma, sembra proprio che la società di Jeff Bezos sia imbattibile, con buona pace di chi la vede come il male assoluto. Per quanto mi riguarda ne ho evidenziato più volte i punti di forza e i punti deboli. Ho sottolineato i problemi relativi ai meccanismi che regolano le recensioni, in particolare quelle relative ai romanzi auto-pubblicati. Ma dal mio ultimo post, sembra che non ci siano stati miglioramenti, anzi molti autori sostengono che la situazione è addirittura peggiorata.