DEMOLITION di Jean Marc Vallée con Jake Gyllenhaal, Naomi Watts, Chris Cooper Durata 101. Voto 3/5
Rimasto illeso dopo un incidente d’auto al solito incrocio statunitense, ma con la moglie invece morta accanto a lui, Davis, manager bancario che lavora nella milionaria mega-agenzia del suocero, tenta di elaborare il lutto della perdita, ma dentro di sé non trova nulla, se non l’arida assenza di un significato della sua vita. Abituato socialmente ad agire più che a pensare, da un lato si incaponisce a spedire lettere di reclamo alla ditta proprietaria di una macchinetta del caffè che in ospedale, mentre la moglie moriva, gli ha fregato qualche spicciolo; dall’altro inizia una pervicace distruzione materiale di casa sua con sega, martelli e trapani fino alla completa cancellazione del super lussuoso appartamento. Imploso nella sua carica e ricerca distruttiva, il protagonista di Demolition si muove su una direttrice centripeta e autoriflessiva che avrebbe fatto la felicità di uno di quei film “politici” di rottura psicologica e sociale anni settanta. Invece il lavoro di Valée, in continuità con questi suoi (Wild, Dallas Buyers Club), staziona in un limbo asettico di ricerca impossibile di una normale verità dell’anima, di un’agnizione narrativa, della risoluzione e sblocco del problema che non arriva mai. Film affascinante nella sua apparente inconcludenza generale, compatto e denso nella scansione temporale, con un Gyllenhaal impassibile e perfetto nel quale non si riesce davvero mai a scorgere un impercettibile moto sincero dell’anima che lo faccia uscire dall’impasse.