Polemica fibrillante durante La Gabbia Open (La7) tra la giornalista de Il Corriere della Sera, Maria Teresa Meli, e il conduttore Gianluigi Paragone, a seguito di un servizio sulle recenti contestazioni catanesi contro il presidente del Consiglio Matteo Renzi. “Il collega che ha fatto questo video dev’essere molto giovane” – protesta Meli – “perché non ha mai visto una carica della Polizia, né un corteo. Io c’ero, la manifestazione era una cosa ridicola. C’erano 4 gatti poveracci e incavolati: alcuni ragazzi dei centri sociali e qualche insegnante. Le forze dell’ordine erano sicuramente spropositate e ridicole. Questo film è un po’ esagerato, ma, vedendo l’età del collega, lo capisco. Non si è mai fatto il ’77 o le proteste serie“. “Il fatto che il nostro collega sia giovane non significa che sia meno titolato a raccontare i fatti“, ribatte Paragone. “Beh, scusami, il problema è che non c’è stato nessun fatto” – replica la notista politica del Corriere – “Dai, Paragone, abbi pietà. Io stavo là e faccio la giornalista. Scusate se faccio la maestrina, vi dico che a Catania era una gran cavolata. Poi se volete raccontarla in un altro modo, fate pure. Era una cosa ridicola, non c’erano nemmeno feriti“. “Quindi, solo quando morirà qualcuno in piazza c’è un problema economico“, risponde provocatoriamente Paragone. “Non deve morire nessuno” – continua Meli – “ti dico solo che era un normale confronto tra la Polizia e alcune persone. Tra l’altro, quelli dei centri sociali stavano dietro e hanno mandato avanti poveracci dell’età mia. Se stavi lì sul serio, la raccontavi in un altro modo. Chiaramente se tu mandi all’infinito sempre la stessa scena di uno scontro di 40 secondi, certo, fa impressione”. Ma il conduttore precisa: “Se vuoi, ti mando a casa tutto il girato integrale e ti faccio vedere che non erano 40 secondi mandati a loop”. “Io ero là”, insiste Meli. “E io non metto fuori gioco il mio collega, che ha ben raccontato i fatti“, controbatte Paragone. Meli poi si critica con toni caustici le battute pronunciate da Beppe Grillo a Nettuno: “Quella sugli omosessuali, che mi ha fatto accapponare la pelle, è passata sotto silenzio, ma neanche Donald Trump negli Usa avrebbe fatto una battuta del genere. Se l’avesse fatta Berlusconi, non sarebbe passata in sordina”. Paragone rilancia con le affermazioni del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, contro Fico, Di Maio e Di Battista del M5S. Meli commenta, ridendo: “De Luca è un grande battutista. Io lo vorrei sindaco di Roma, perché è bravissimo: politicamente scorretto, ma fa funzionare una regione complicata come la Campania e ha fatto sì che Salerno non fosse come Napoli”