E’ sconvolto il fratello di Abd Elsalam Ahmed Eldanf, l’operaio investito da un tir durante un picchetto davanti alla Gls di Piacenza. C’era anche lui durante la notte. Secondo la sua testimonianza, confermata anche dagli altri colleghi della vittima presenti, “l’autista sarebbe stato incitato ad andare avanti da un addetto dell’azienda”. “Mio fratello era andato a prendere un ombrello – racconta Elsayed Elmongi Ahmed -. Il presidente della Gls, Antonio Romano, era nervoso perché c’erano i camion fermi. Ha detto all’autista: ‘Se qualcuno va davanti al camion schiacciatelo come con un ferro da stiro’“. La procura, però, ha smentito questa ipotesi. “Quando il Tir è uscito dalla ditta, dopo le regolari operazioni di carico – ha detto il capo della procura di Piacenza Salvatore Cappellieri – ha effettuato una manovra di svolta a destra. Inoltre escludiamo categoricamente che qualche preposto della Gls abbia incitato l’autista a partire. Davanti ai cancelli in quel momento non vi era alcuna manifestazione di protesta o alcun blocco da parte degli operai, che erano ancora in attesa di conoscere l’esito dell’incontro tra la rappresentanza sindacale e l’azienda”. “La procura e la polizia hanno escluso categoricamente qualsiasi istigazione. Il mio cliente viene accusato dal fratello della vittima di aver istigato l’autista a partire ma nulla di ciò è mai avvenuto, dato che non era neanche nelle vicinanze. La prova è rappresentata dai filmati acquisiti dalla procura”, dice anche l’avvocato Alfredo Zampogna, legale di Romano
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