Il 6 febbraio l’arresto per corruzione, poi l’inevitabile polemica politica nel Pd. Per Mimmo Consales, ex sindaco di Brindisi, nei giorni scorsi la procura di Brindisi ha chiesto il rinvio a giudizio. Gli inquirenti invocano il processo anche per l’imprenditore Luca Screti e per altre tre persone accusate, a vario titolo, di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, reati ambientali e interruzione di pubblico servizio.
Si tratta dell’inchiesta, chiusa lo scorso giugno, sulla presunta tangente da 30mila euro versata dal patron della ditta appaltatrice Nubile all’allora primo cittadino di Brindisi per consentirgli di pagare in contanti un debito personale con Equitalia in cambio di facilitazioni nell’avvio all’esercizio dell’impianto di biostabilizzazione e produzione Cdr e Css. Consales, tornato libero a maggio, aveva ammesso di “aver fatto una stupidaggine” ma aveva sottolineato di “non aver mai venduto” la sua funzione. Secondo l’accusa Consales avrebbe anche ottenuto l’assunzione all’interno dell’azienda appaltatrice di sei persone da lui indicate.
A chiedere il processo per tutti e cinque gli imputati sono stati il pm Giuseppe De Nozza e il procuratore della Repubblica Marco Dinapoli: le indagini sono state condotte dalla Digos. Oltre a Consales e a Screti (che ai pm aveva detto di aver pagato la tangente al primo cittadino, ndr) affronteranno l’udienza preliminare fissata per il prossimo 22 novembre il commercialista Massimo Vergara, coinvolto in qualità di capo ufficio amministrazione della Nubile e accusato di aver materialmente consegnato i soldi all’ex sindaco; Marcello Caramuscio, ex dipendente della ditta, e Francesco De Marco, già amministratore della società ritenuto dai magistrati una “testa di legno”. La società Nubile è imputata ai sensi della legge sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche. Sono indicate come persone offese il ministero dell’Ambiente, la Regione Puglia, la Provincia di Brindisi, il Comune di Brindisi, tutti i Comuni dell’Oga della Provincia di Brindisi, l’Oga stessa, nella persona del commissario straordinario, il governatore Michele Emiliano ed Equitalia.
Proprio l’attuale governatore della Puglia aveva preso le distanze da Consales, commissariò il Pd brindisino, poche settimane prima dell’arresto e vietò l’uso del simbolo ai consiglieri comunali. L’ex magistrato nelle ore successive alla sua caduta puntò il dito contro Consales chiedendo le dimissioni di tutta la giunta. Una volta tornato libero l’ex primo cittadino però ci tenne a dire: “Eppure vorrei che fosse chiaro che il 20 dicembre 2015 mi è stata rinnovata la tessera del Pd e che, il sabato prima di Natale, il commissario Sandra Antonica e io fummo ospiti di Emiliano nei suoi uffici della Regione Puglia – ha raccontato l’ex sindaco – Mi disse che se avessi cambiato due assessori (da sempre avversati da Emiliano) avrebbe lavorato per la mia ricandidatura”.