Il presidente di Palazzo Madama alla festa dell'Unità di Roma ha parlato della consultazione sulla legge Boschi: "Ora vedo che non è più il Giudizio universale, la scelta tra il paradiso o l'inferno, il clima è migliorato". E sui rallentamenti della riforma del processo penale: "Trattata come se non fosse una necessità"
Il clima della campagna per il referendum costituzionale “migliorato” e non più come se fosse una scelta tra “paradiso e inferno”. La legge elettorale per Senato che qualunque sarà l’esito dovrà “essere modificata”. E i ritardi sulla prescrizione in Parlamento che sono “un brutto segnale”. Il presidente di Palazzo Madama Pietro Grasso, ospite alla festa dell’Unità di Roma, è intervenuto sulla consultazione in merito alla legge Boschi e sui rallentamenti dei lavori parlamentari in merito alle norme su prescrizione e intercettazioni.
“Ho sempre pensato”, ha detto la seconda carica dello Stato, “che la personalizzazione della campagna per il referendum fosse un errore: ora vedo che non è più il Giudizio universale, la scelta tra il paradiso o l’inferno, il clima è migliorato. Vedo che si va più sul merito e tutto questo va a vantaggio dei cittadini che sono chiamati a scegliere”. Grasso ha poi aggiunto che a prescindere dall’esito della consultazione si dovrà cambiare il sistema elettorale per il Senato: “Se vince il Sì al referendum, dovremmo fare una nuova legge elettorale per il Senato, quindi dedicarci a nuovi regolamenti parlamentari. E’ evidente che anche se vincerà il No bisogna fare una nuova legge elettorale per la Camera alta che tenga conto del mantenimento di un sistema bicamerale”.
Grasso ha anche criticato il fatto che nei giorni scorsi sia mancato il numero legale durante l’esame della riforma del processo penale che contiene norme su prescrizione e intercettazioni. “È stato un brutto segnale“, ha detto, “non esaltante, come se non fosse una necessità urgente. È da 30 anni, da quando facevo il magistrato, che dico la mia su questi temi. Credo che sia arrivato il tempo per fare un passo avanti“. Due giorni fa nell’Aula del Senato, che aveva appena approvato il ddl sull’editoria, era mancato per tre volte di seguito il numero legale e l’esame della riforma del processo penale è slittato a martedì prossimo.