Bahman Golbarnezhad stava gareggiando nella prova di ciclismo su strada alle Paralimpiadi di Rio De Janeiro quando, durante la discesa di Grumari nella zona di Recreio dos Bandeirantes, è caduto battendo violentemente la testa. Il ciclista iraniano ha ricevuto subito sul posto le prime cure prima di essere trasportato in ospedale. Durante il tragitto in ambulanza ha avuto un arresto cardiaco. L’atleta è morto ieri sera nel reparto di rianimazione dell’ospedale Barra d’Or di Rio. Aveva 48 anni. Golbarnezhad probabilmente è caduto a causa dell’impatto della ruota anteriore della bici con una pietra, che ha fatto perdere il controllo del mezzo al ciclista.
Si tratta del primo atleta a morire in gara a causa di un incidente dalle Olimpiadi di Roma del 1960. Il ciclista iraniano stava gareggiando nella categoria C4-5, riservata agli atleti con amputazioni agli arti inferiori e con una gamba con protesi. Appresa le notizie della morte, le bandiere del villaggio olimpico sono state issate a mezz’asta in segno di lutto e nella cerimonia di chiusura sarà riservato un minuto di silenzio in ricordo del ciclista iraniano.
Il presidente del comitato olimpico brasiliano, Carlos Nuzman, ha dichiarato: “È una terribile notizia per lo sport e per il movimento paralimpico. I nostri cuori e le nostre preghiere sono con la famiglia di Bahman, con i suoi compagni di squadra e con tutti gli iraniani”. Masoud Ashrafi, segretario generale del comitato paralimpico iraniano, ha definito Bahman Golbarnezhad “il miglior ciclista paralimpico iraniano”. L’atleta aveva partecipato anche alle Paralimpiadi di Londra 2012. Era sposato ed aveva un figlio.