Il senso del pudore dovrebbe essere un sentimento di riserbo nell’esibire se stessi, sia da un punto di vista sessuale che umano, agli occhi degli altri. Deriva dalla consapevolezza socratica di “sapere di non sapere” e da una sana autovalutazione dei propri limiti sia fisici che mentali.

Contrasta in modo esplicito con la società dell’immagine in cui l’imperativo, per coloro che vogliono divenire vip, è esporsi costi quel che costi. Assistiamo, con un certo raccapriccio, all’esposizione di pornodivi, di ignoranti che pontificano sulle cure per il cancro o sulle vaccinazioni, di politici che poco sanno e che però affermano di avere le soluzioni, sempre naturalmente ultimative e miracolose, per affrontare problemi complessi.

Si sta perdendo il “comune” senso del pudore? Alcuni episodi di cronaca sembrerebbero dimostrare che si va in questa direzione.

Un padre dall’alto di sue presunte capacità afferma che i professori di suo figlio hanno fatto male a dargli compiti per le vacanze. Squalifica gli insegnanti ergendosi a soggetto in grado di dare loro una lezione di vita.

Una ragazza invia un filmato intimo con contenuti sessuali al fidanzato e ad alcuni amici che prontamente lo rendono pubblico. Tragicamente la ragazza, in seguito, si suicida. Amiche, si fa per dire, di una ragazza la filmano ubriaca mentre viene violentata in discoteca e mettono in rete il video.

Alcuni personaggi politici si esibiscono come dei comici per fare vedere quanto sono “fighi”. Le sparano sempre più grosse e per sfondare parlano di argomenti che palesemente non conoscono portando proposte sempre più estremiste. Se funziona per The Donald, che ha invitato a sparare sulla sua rivale, forse funziona anche da noi?

Tutti ci sentiamo in qualche momento della nostra vita inferiori rispetto a chi ha studiato più di noi, ha avuto più successo o è riuscito a compiere imprese non alla nostra portata. Liberarsi dal senso del pudore e esibire la nostra ignoranza, la nostra vita sessuale o le prime idee che ci girano per la testa può essere gratificante. Un qualsiasi genitore che, presumibilmente, si è sempre sentito inferiore per cultura agli insegnati ora può urlare al mondo che lui guadagna più di loro e che, quindi, la sa più lunga rispetto al “come stare al mondo”.

Inconsciamente molte persone vorrebbero trascendere le loro difficoltà sessuali mostrandosi disinibite e alla moda. “Se i divi possono permettersi di mostrarsi nella loro vita intima chissà che la scorciatoia per divenire vip non sia proprio quella di esibirsi sessualmente?”

E’ gratificante vedere che per arrivare ad alte cariche politiche e istituzionali basta solo avere “culo e faccia tosta” e scoprire che i leader parlano sguaiatamente come nei bar di periferia dove in dieci minuti escono le ricette per mettere a posto il mondo.

Sì, è bello buttare alle ortiche il senso del pudore per un momento. Purtroppo però arriva il giudizio degli altri che spesso, dopo un iniziale apprezzamento, diviene sprezzante e aggressivo. A quel punto ci sentiremo soli e nudi con le nostre pudenda, le parti più intime, esposte all’ironia. E’ allora comparirà la vergogna e il ripiombare nel senso di inferiorità che ci aveva spinto ad esibirci.

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