Farmaci inefficaci a causa di un uso improprio degli antibiotici contro virus e in zootecnia
“In secondo luogo – continua l’immunologo -, dobbiamo cambiare i nostri comportamenti. Utilizziamo, infatti, gli antibiotici in maniera sconsiderata in veterinaria e in medicina: li usiamo quando non servono e li usiamo male quando servono. E su questo fronte il nostro Paese non si comporta bene”. Il riferimento è a due abitudini sbagliate, considerate tra le cause principali dell’esponenziale diffusione dei meccanismi di resistenza agli antibiotici tra i batteri. Da un lato, il loro improprio utilizzo clinico, ad esempio per il trattamento di infezioni virali. E, dall’altro, l’uso eccessivo di antibiotici in ambito zootecnico e ambientale nei mangimi, spesso a scopo preventivo, come mostrato di recente dal programma Report nella video-inchiesta di Sabrina Giannini dal titolo “Resistenza passiva”. Secondo quanto mostrato da Report, l’allevamento intensivo in Italia riguarda 30 milioni di animali, e la stima sull’uso di antibiotici è di 1300 tonnellate, uno dei consumi più elevati d’Europa. Secondo un report dell’Oms del 2015, l’Italia è, infatti, tra i primi cinque posti per consumo di antibiotici.
Italiani bocciati sugli antibiotici
E non si tratta dell’unica pratica negativa per il nostro Paese, a livello continentale, su questo delicato tema. Una recente indagine di Eurobarometro sull’uso degli antibiotici – pubblicata dalla Commissione europea nel giugno 2016 e condotta su 28mila europei, tra cui 1000 italiani – boccia le abitudini dei nostri concittadini. L’analisi, come spiega Lavoce.info, mostra che gli italiani sanno poco dell’efficacia e degli effetti degli antibiotici. E, di conseguenza, li usano in modo inappropriato. In termini di consumo, siamo tra i primi cinque a livello europeo con il 43%. Facciamo peggio della media europea (34%), e siamo molto distanti dai primi della classe: i Paesi del nord come Svezia (con il 18%), Olanda (20%), e Germania (entrambi al 23%). Centrale, a questo proposito, è il ruolo dell’informazione. In Italia, però, solo il 15% dei cittadini ha ricevuto una qualche indicazione, quasi sempre da un medico, sul fatto di non usare antibiotici quando non sono necessari. La media europea è, invece, del 33%.