L'ex direttore di Libero promette un giornale "senza padroni né padrini" e denuncia i tentativi del presidente del Consiglio di "mettere al guinzaglio" l'informazione. Il Numero I si apre con i dettagli sull'amicizia e i rapporti commerciali tra le aziende della famiglia Renzi e i vertici di una società di Cuneo indagati per bancarotta fraudolente. Per la nuova testata scriveranno firme storiche del centrodestra: da Borgonovo a Giordano, fino a Telese e Pansa
Debutta oggi in edicola La Verità, il nuovo “quotidiano indipendente” di Maurizio Belpietro, ex direttore di Libero. Un giornale “senza padroni né padrini”, che “s’incaricherà di raccontare ogni notizia di pubblico interesse, senza curarsi che questa dispiaccia a qualcuno di destra o di sinistra o anche di centro”. Così, almeno, promette lo stesso Belpietro, che nell’editoriale di presentazione della testata milanese critica aspramente il tentativo del presidente del Consiglio di controllare l’informazione, pubblica e privata. Belpietro riparte dalla sua polemica “estromissione” dalla guida di Libero, avvenuta lo scorso maggio, per condannare il ruolo avuto in quell’avvicendamento da Renzi, che avrebbe deciso di “incarognirsi a tal punto per le critiche e le notizie pubblicate da pretendere la testa del direttore del giornale che quelle critiche ha stampato”. Un premier refrattario alle critiche, secondo Belpietro, e che non esiterebbe a “far saltare come birilli le capocce dei giornalisti che pongono domande imbarazzanti”.
E, ironia del caso, il piatto forte del numero I della Verità ha a che fare proprio con Matteo Renzi e la sua famiglia. Riprendendo una vicenda descritta nel nuovo libro di Belpietro, I segreti di Matteo Renzi, Giacomo Amadori racconta alcuni dettagli di un’inchiesta coordinata dalla Procura di Cuneo che, in qualche misura, lambisce anche Rignano sull’Arno. Le indagini dei magistrati piemontesi riguardano il fallimento della Direkta srl, società con sede a Cuneo che si occupa di distribuzione di materiale informativo e pubblicitario, oltreché di facchinaggio e noleggio di vetture senza conducente. I due principali indagati dell’inchiesta sono Mirko Maria Provenzano, ex amministratore della società, e la sua compagna Erika Conterno, i quali hanno avuto, fino a tempi molto recenti, rapporti di grande famigliarità e confidenza proprio con i genitori del premier, babbo Tiziano Renzi e mamma Laura Bovoli. Una consuetudine che, secondo La Verità, va oltre l’amicizia. “Pm e finanzieri – scrive Amadori – hanno esplorato anche i rapporti commerciali tra i vertici della Direkta e quelli della Eventi 6“, società di marketing e distribuzione presieduta proprio dalla madre del presidente del consiglio. E anche con l’altra società di famiglia Renzi, la Chil post srl posseduta da Tiziano Renzi fino all’ottobre 2010, i due indagati Provenzano e Conterno hanno avuto relazioni di tipo economico. Sotto la lente degli inquirenti, stando alla ricostruzione del quotidiano di Belpietro, una serie di “fatture sospette” tra la Diretka srl da un lato, e la Chil Post e la Eventi 6 dall’altra.
A riempire le pagine della Verità, stando agli annunci del suo direttore, saranno alcune delle firme principali, più o meno storiche, del giornalismo di centrodestra: da Francesco Borgonovo al già citato Giacomo Amadori, da Mario Giordano a Giancarlo Perna, più alcuni battitori liberi come Luca Telese e Giampaolo Pansa.