Chissà cosa ne dirà il presidente del Consiglio Matteo Renzi. I cimiteri gestiti dalle Confraternite, a partire dalla Misericordia di Firenze, si salveranno dalla nuova stretta imposta dalle regole in procinto di essere approvate al Senato. Grazie ad un norma infilata nelle ultime righe del progetto di legge in discussione in commissione Sanità. Che, dopo uno stop di qualche mese, seguito alle polemiche sulla prevista introduzione dell’iva anche sui funerali e su una contestata tassa sul morto di 30 euro, ha ingranato di nuovo la marcia. Promettendo la moralizzazione del settore finito ripetutamente nell’occhio della magistratura e, non poteva mancare, anche dell’Anac di Raffaele Cantone.
CHI VIVRA’ VEDRA’ Il comparto però è in subbuglio: da qui a due anni sopravvivranno, è il caso di dirlo, solo le imprese funebri più grandi, più solide e più attrezzate a stare sul mercato. Cambieranno persino le caratteristiche dei feretri. Il che imporrà nei prossimi 48 mesi anche una corsa allo smaltimento delle ‘scorte’. E ancora. La nuova legge darà lo sprint alla costruzione di nuovi crematori, ancora sconosciuti in larga parte del Paese. Così come alla diffusione dei cimiteri per gli animali d’affezione. Da qui ad un anno, inoltre, i comuni dovranno scrivere un apposito piano regolatore che spalanca le porte all’ingresso massiccio dei privati nella gestione dei cimiteri. Una rivoluzione, ma non per tutti.
QUANTA MISERICORDIA Provvidenziale la novella che riguarda i sodalizi di volontariato, ispirati all’insegnamento del Vangelo e della Chiesa Apostolica Romana, come nel caso della Confederazione che riunisce le Confraternite della Misericordia. Diffuse capillarmente lungo lo Stivale, isole comprese, con la sola eccezione della Valle d’Aosta. Una vera macchina da guerra, specie in Toscana. Che con oltre 300 sezioni è il ‘socio’ di peso del sistema nazionale. Un esercito di quasi 700 mila iscritti (per 700 sezioni totali) che si occupa in lungo e in largo per l’Italia di protezione civile con i soccorsi ad esempio ai terremotati. E poi, di detenuti che nelle Confraternite possono svolgere i servizi sociali. Ma anche di migranti, come nel caso della Misericordia siciliana a cui è affidato il centro di accoglienza di Lampedusa. Insomma, assistenza a tutto tondo, in emergenza e non solo. Le Confraternite vanno forte, infatti, soprattutto in tempo di pace, specie nel settore sanitario: dal servizio di ambulanze in convenzione con il 118, alle case di riposo. Fino ai cimiteri di cui questi enti sono proprietari o talvolta gestori.
SENZA CONFINI Mal se ne incolse chi, dunque, in prima battuta aveva previsto di estendere le nuove regole di settore a tutti, Confraternite comprese. Che non hanno lasciato nulla di intentato, specie di fronte al prospettato divieto di allargare ulteriormente i confini dei loro cimiteri. E mettendo nel mirino anche i nuovi vincoli che saranno previsti per tutti gli operatori commerciali impegnati nelle diverse attività funebri. Un esempio? Secondo le nuove regole chi vorrà entrare nella gestione dei servizi cimiteriali non potrà svolgere l’attività tipica delle pompe funebri. Fumo negli occhi per le Confraternite.
MARCIA SU ROMA Che hanno deciso così di intervenire con una missione a Roma. Dove i rappresentanti della Venerabile Arciconfraternita della Misericordia di Firenze, la più antica d’Italia, sono stati sentiti in audizione di fronte alla Commissione Sanità di Palazzo Madama. L’Arciconfraternita, che ha alle spalle una storia iniziata nel 1244, ha snocciolato qualche dato significativo della sua influenza in quel di Firenze dove può contare su oltre 11 mila soci. E dove, nel solo 2015, tra ambulanze e visite nei 5 ambulatori che gestisce ha prestato direttamente o indirettamente circa 189 mila servizi.
CARO ESTINTO Ebbene, sempre l’Arciconfraternita, possiede anche, da secoli, il cimitero di Soffiano inizialmente destinato ad accogliere solo confratelli defunti per poi offrire sepoltura a tutti quanti lo hanno voluto eleggere come ultima dimora. Ma non c’è solo Firenze: perché ben 31 delle oltre 300 Confraternite toscane posseggono, anche loro un cimitero di proprietà, mentre ulteriori quattro ne gestiscono uno in convenzione. E ancora: 46 esercitano sotto varie forme, attività di onoranze funebri e altre 7 sono impegnate nel trasporto del caro estinto. Da qui il grido di dolore rispetto alle nuove norme in corso di approvazione per iniziativa dei senatori del Pd che si sono ravveduti in corso d’opera. Tant’è che alla fine la moral suasion è stata efficace: l’ultima versione della proposta di legge prevede infatti una apposita norma, ad Confraternitam, che così recita. “In virtù della loro eccezionale valenza storico-sociale, ai cimiteri appartenenti a confraternite e associazioni di volontariato e alle rispettive federazioni regionali a cui aderiscono almeno trenta organismi di volontariato possessori di cimiteri, non si applicano le disposizioni di cui alla presente legge”. Meglio di così si muore.