I dati di Emg per il TgLa7 mostrano che gli indecisi si stanno convincendo in gran parte per la contrarietà alla riforma della Carta. Gli oppositori del ddl-Boschi sono ora in vantaggio del 4%. I Cinquestelle si confermano vincenti contro chiunque in caso di approdo al ballottaggio, anche se il Pd resta il primo partito. Se il Centrodestra si presentasse unito alle prossime elezioni potrebbe superare i pentastellati nella sfida per il secondo turno
Dalle rilevazioni effettuate dall’istituto di Fabrizio Masia emerge come nell’ultima settimana numerosi indecisi sul referendum costituzionale abbiano deciso di prendere posizione rispetto alla riforma della Carta: e la gran parte di loro si è schierata per il No, che vede un aumento del 3,3% a dispetto di +1,6% fatto registrare dal popolo del Sì. Risultato: i contrari al ddl-Boschi sono ora in vantaggio del 4%.
Ma se il Centrodestra si presentasse unito alle prossime elezioni, ad oggi insedierebbe il secondo posto dei pentastellati, necessario per concorrere al ballottaggio (ipotizzando che si voti con l’Italicum). Nella simulazione di un simile scenario proposta da Masia, il Pd prenderebbe il 32,6% dei voti, distanziando nettamente i Cinquestelle, in calo di mezzo punto al 29%. E alle loro spalle, la coalizione composta da Fi, Lega e FdI, arriverebbe fino al 28,1%, in crescita di uno 0,1% ma soprattutto a meno di un punto percentuale dal Movimento di Grillo.
Qualora i Cinquestelle non dovessero superare il primo turno, invece, ad aggiudicarsi agevolmente il ballottaggio sarebbe il Pd, con un 54,1% ben superiore al 45,9% cui si fermerebbe il Centrodestra.