Durante la campagna elettorale per il Campidoglio l'ex capo della Protezione civile aveva garantito che si sarebbe impegnato a evitare che i reati per cui era imputato andassero estinti. E invece stamattina il legale dell'ex candidato sindaco di Roma ha annunciato la retromarcia
Da candidato sindaco di Roma aveva più volte promesso che avrebbe rinunciato alla prescrizione nel processo in cui era imputato a L’Aquila. E invece stamattina Guido Bertolaso è venuto meno alla sua promessa: lo ha fatto sapere il suo avvocato, Filippo Dinacci, nel corso dell’udienza del cosiddetto “Grandi Rischi bis”, in cui l’ex capo dipartimento della Protezione civile deve rispondere del reato di omicidio colposo plurimo e lesioni.
Era il 16 febbraio 2016 quando Bertolaso, da poco sceso in campo per la corsa al Campidoglio, in un’intervista rilasciata a per la prima volta a Radio24 aveva dichiarato: “Mi continuano tutti a fare queste accuse dei processi giudiziari, e siccome i processi giudiziari non finiscono, anzi dovrebbero andare in prescrizione, io ho già detto che la prescrizione la rifiuto, e quindi voglio una sentenza”. Affermazione che poi aveva ripetuto.
E invece stamattina il legale di Bertolaso – che non era presente in aula – ha annunciato la decisione del suo assistito nel corso dell’udienza dibattimentale svoltasi nel capoluogo abruzzese. Quello in questione è il processo “satellite” alla commissione Grandi Rischi: Bertolaso vi è imputato per aver convocato, una settimana prima del terremoto che colpì L’Aquila il 6 aprile 2009, il convegno di tecnici ed esperti di sismologia per fare il punto sulle continue scosse che interessavano da mesi l’Abruzzo interno. Un convegno che però – secondo le stesse parole dell’allora capo della Protezione civile, intercettato telefonicamente alla vigilia dell’incontro – doveva essere nient’altro che una “operazione mediatica” col solo scopo di “rassicurare la gente”. I giudici aquilani dovranno ora stabilire se questa condotta costituisca o meno reato. Nel processo principale lo scorso 20 novembre i giudici della Cassazione avevano assolto gli scienziati della Commissione Grandi Rischi e confermato la condanna dell’allora vice capo della Protezione civile Bernardo De Bernardinis.
L’avvocato Dinacci ha precisato che, anche se l’imputato non intende rinunciare alla prescrizione, la difesa aveva intenzione di rinunciare all’ascolto di tutti i testi precedentemente presentati, in modo da accelerare il processo e giungere a sentenza prima del 6 ottobre, data in cui il reato per cui Bertolaso è imputato andrà estinto assieme a tutti gli altri filoni legati al post-sisma. Il giudice Giuseppe Grieco ha accordato la richiesta e fissato le prossime udienze per il 27 e il 30 settembre. Nella prima si svolgerà l’arringa difensiva, nella seconda sono previste le repliche e la sentenza. “Noi avevamo un obbligo di trasparenza e l’abbiamo adempiuto – ha dichiarato dopo l’udienza Dinacci al giornale aquilano NewsTown – rinunciamo completamente alla nostra difesa, rinunciando all’intera lista dei testimoni. Non è cosa da poco”.