Un’opera per celebrare la visita del 2010 del Papa emerito nel comune abruzzese. Dovrebbe sorgere alle spalle della cattedrale di San Panfilo. E costerà 20 mila euro, coperti dalla città tedesca di Burghausen, Carisaq e imprenditori privati. Ma l’Uaar accusa: “Iniziativa tenuta segreta alla cittadinanza, violato il principio di laicità sancito dalla Costituzione”
Joseph Ratzinger fa litigare Sulmona. Sì, proprio lui, il Papa emerito Benedetto XVI che ha lasciato il soglio pontificio nel 2013 al quale la diocesi e il comune della cittadina in provincia di L’Aquila hanno deciso di intitolare una statua che sarà inaugurata il 2 ottobre alla spalle della cattedrale di San Panfilo. Per celebrare la visita che, su invito del vescovo Angelo Spina, portò l’ormai ex Pontefice a varcare le porte della città abruzzese nel 2010. Un’iniziativa che ha scatenato l’ira dell’Unione atei e agnostici razionalisti (Uaar).
E poco importa che i soldi, circa 25 mila euro, per realizzare l’opera in bronzo raffigurante l’ultimo Papa tedesco di santa romana chiesa arrivino in buona parte da Burghausen, la città della Germania gemellata proprio con Sulmona e da dove si prevede già un massiccio afflusso di turisti per assistere al taglio del nastro dell’opera. “Ci chiediamo perché questa scelta non sia stata condivisa con l’intera cittadinanza, ma sia rimasta segreta fino ad oggi”, accusano dall’Uaar. Bollando la decisione di apporre il monumento all’entrata della città come “una totale mancanza di rispetto del principio di laicità riportato nella nostra Costituzione”. Insomma, incalzano gli atei, “una città intera non può essere rappresentata unicamente dalla religione cattolica”. Ma non è tutto. Secondo gli agnostici ci sarebbe addirittura una legge che “vieta statue o monumenti commemorativi in luoghi pubblici o aperti al pubblico a persone ancora in vita”. Obiezione respinta al mittente dal comitato promotore, presieduto dall’ex presidente del Consiglio comunale Fabio Casciani: “La norma non si applica agli spazi ecclesiastici”. Come andrà a finire? Per ora si sa che la statua, finanziata, oltre che dal comune tedesco di Burghausen per festeggiare i dieci anni di gemellaggio con Sulmona, anche dalla Fondazione Cassa di risparmio di L’Aquila e da imprenditori italiani e stranieri, dovrebbe raffigurare Ratzinger a braccia aperte e che la data per l’inaugurazione resta fissata per il prossimo 2 ottobre.
“Ci chiediamo perché sul sito del Comune non ci sia comunicazione della delibera di giunta indicata sul cartello del cantiere”, incalza l’Uaar. “E perché questa scelta non sia stata condivisa con l’intera cittadinanza, ma sia rimasta segreta fino ad oggi”, accusano ancora gli atei. Insomma, la polemica impazza. Come documentato nelle pagine di cronaca del quotidiano locale il Centro. Polemiche nelle quali non vuole farsi trascinare il vescovo Spina. Limitandosi a ricordare lo stretto legame che unisce Ratzinger a Sulmona, città di un altro famoso Papa: il Celestino V del “gran rifiuto” di cui Benedetto XVI non ha mai nascosto di essere profondo estimatore. Quel che è certo è che non si registrarono le stesse tensioni quando, in occasione delle celebrazioni per la beatificazione di Giovanni Paolo II, la chiesetta sul Gran Sasso di San Pietro della Jenca, dove Wojtyla era solito fermarsi a pregare durante le sue escursioni in montagna, è diventata il primo santuario al mondo a lui intitolato. Ma erano altri tempi e, soprattutto, un altro Papa.