Televisione

Amadeus, il conduttore che sembrava finito e che oggi è tornato ad essere il più in auge dalle parti di Mamma Rai

Qualcuno lo considerava già finito, soprattutto a causa di un linguaggio televisivo che si credeva distante dai nuovi gusti del pubblico. E invece Amadeus è sempre stato il classico “grande professionista”. È garbato, efficace, spontaneo, divertente. È “classico” senza diventare mai noioso o stantio. E la cosa più importante è che oggi deve ringraziare solo se stesso se è riuscito a rinascere dalle ceneri

di Domenico Naso

In tv ci sono carriere strane. Sembrano finite, o quantomeno “spompate”, per colpa di scelte sbagliate o semplicemente di nuovi gusti del pubblico che relegano ai margini protagonisti di un tempo. Poi succede qualcosa, un colpo di fortuna, una coincidenza, una congiunzione astrale-catodica che rilancia quello che sembrava morto e sepolto e comincia una nuova primavera. È quello che è successo ad Amadeus, conduttore televisivo che circa 10 anni fa sembrava finito e che adesso sta vivendo una inattesa fase d’oro della sua carriera.
Nel 2006, dopo anni di successi all’Eredità (che ha ideato e lanciato nel preserale di RaiUno), al Nostro succede qualcosa. I rapporti con Mamma Rai si deteriorano sempre più e, sfruttando l’onda lunga di un periodo positivo, cerca di correre ai ripari passando a Mediaset a suon di quattrini. A Cologno, però, Amadeus non è fortunato. Due anni difficili, tra (pochi) alti e (molti) bassi, con programmi chiusi anzitempo per bassi ascolti e la consapevolezza di aver fatto forse una scemenza.

Che si fa? Si prova a rientrare in Rai, ovviamente. Ma se lasci l’azienda pubblica per seguire le sirene di Mediaset e poi torni a capo chino da mammà, mammà ti può anche perdonare e riaccogliere, ma alle sue condizioni. Amadeus ricomincia da capo, deve dimenticare i successi di un tempo, perché nel frattempo l’Eredità è diventata il regno di un sempre più potente Carlo Conti e gli spazi a viale Mazzini sono stretti come la cruna di un ago. Amadeus sa che non ha alternative e si adegua. Approda alla corte di Michele Guardì, presentando Mezzogiorno in Famiglia con Laura Barriales e Sergio Friscia. Il programma è sempre lo stesso da anni, ha un target preciso, non è certo luogo per sperimentazioni o momenti di particolare originalità. Ma Amadeus sa fare il proprio lavoro e si adegua. Ricostruisce pezzetto dopo pezzetto una carriera che sembrava bruscamente crollata dopo anni di gavetta e il successo raggiungo con merito. La svolta, dopo quattro edizioni di Mezzogiorno in famiglia, arriva nella stagione televisiva 2014/2015. Amadeus rimane al timone di Mezzogiorno in famiglia, ma approda a Tale & Quale Show come concorrente. Il programma di successo di Carlo Conti negli ultimi anni si è dimostrato un ottimo trampolino di lancio per cavalli di razza in difficoltà e forse Amadeus sperava di poterne approfittare. È andata proprio così, in effetti: le sue imitazioni forse non erano accuratissime, ma il conduttore si è messo in gioco davvero, ha divertito il pubblico (leggendaria l’esibizione nei panni di Sandy Marton) e ha riconquistato un successo ampio, da RaiUno.

Forse Amadeus era convinto di dover restare parcheggiato in eterno a Mezzogiorno in Famiglia, a presentare vita natural durante i soliti giochini tra città che si ripetono ormai da millenni nel programma di Michele Guardì. E invece la partecipazione a Tale & Quale cambia tutto: l’estate 2014 lo vede alla conduzione del preserale di RaiUno con Reazione a Catena, pur senza mollare Mezzogiorno in Famiglia durante la stagione successiva. Ma qualcosa è cambiato: Amadeus è rinato. Il suggello arriva con Stasera tutto è possibile, nuovo show di prima serata su RaiDue, che nella stagione 2015/2016 ottiene un successo insperato. I tempi sono maturi per lasciare Mezzogiorno in famiglia. E l’estate 2016 è di nuovo nel segno di Reazione a catena. Un successo clamoroso, di pubblico e di critica, che consacra (di nuovo) Amadeus tra l’Olimpo dei conduttori di tv. La rincorsa è finita, la rimonta è conclusa. Amadeus sembrava fuori dai giri che contano, a causa di rapporti tesi con la Rai dell’epoca, del passaggio sciagurato (ma forse obbligato) a Mediaset. Qualcuno lo considerava già finito, soprattutto a causa di un linguaggio televisivo che si credeva distante dai nuovi gusti del pubblico. E invece Amadeus è sempre stato il classico “grande professionista”. È garbato, efficace, spontaneo, divertente. È “classico” senza diventare mai noioso o stantio. E la cosa più importante è che oggi deve ringraziare solo se stesso se è riuscito a rinascere dalle ceneri. In pochi avrebbero scommesso sul suo ritorno in grande stile, eppure oggi Amadeus è, potentissimo Carlo Conti a parte, il conduttore più in auge dalle parti di Mamma Rai. E si tratta di una bella notizia, perché è la prova che ogni tanto il merito, l’educazione, la genuinità possono essere premiate persino a viale Mazzini.

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