E’ un fiume in piena il senatore di Forza Italia, Antonio Razzi, dopo le polemiche dichiarazioni rese a Rai News dal capo dell’opposizione di centrodestra a palazzo Marino, Stefano Parisi (“Razzi è un esibizionista privo di qualunque contenuto, io non l’ho mai invitato alla Convention di Milano. Non so neppure chi sia Razzi”). Ospite di Ecg Regione (Radio Cusano Campus), il parlamentare abruzzese si difende: “Le parole di Parisi? Non lo so, c’è stato qualcosa che almeno nello stile di Forza Italia non si è mai visto. Forse lui non conosce lo stile del nostro partito. Parisi dovrebbe andare in Corea del Nord per imparare lo stile di comunicazione, perché lì parlerebbe con le persone comuni e non i manager. Noi siamo il popolo, siamo i lavoratori e Parisi deve imparare come si parla ai lavoratori, che poi eventualmente lo voteranno”. E aggiunge: “Bisogna stare con i piedi per terra. Io sono oltre 60 anni che lavoro e il popolo italiano è un popolo di lavoratori. Non è che si ‘può offendere così la gente. Io non voglio rubare il posto a nessuno, non voglio fare leader di nessuno, non sono nemmeno leader di me stesso, visto che a casa mia comanda mia moglie. Uno che è stato un manager, non può perdersi così in un bicchier d’acqua. Non è da grande leader”. Poi ribadisce: “Io l’invito alla sua convention l’ho ricevuto, l’ho persino reso pubblico. Se non ricevo un invito, io non vado nemmeno a casa di mia sorella, con tutto che è mia sorella. Sono fatto così, ho una testa un po’ particolare. Forse i miei 41 anni in Svizzera mi hanno dato un’istruzione e una grande educazione, che posso anche insegnare a qualcuno che non ce l’ha. Posso fare veramente scuola a chi non ha un’educazione. Il comportamento di Parisi, che io non conosco nemmeno” – continua – “è inqualificabile. Io personalmente non ho niente contro nessuno. Sono sempre sorridente con tutti, perché non ho niente da perdere, né da guadagnare. Io ho sempre lavorato e vado avanti con la mia onestà e la mia sincerità. Guardate che io vedo le battute e i trabocchetti, perché sbaglio l’italiano. Ma a me che me ne frega, a me importa solo della gente comune”
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