Il piano di acquisizione di Wuhan ad opera di Baosteel ha ricevuto il via libera delle istituzioni di Pechino. Il governo vuole ridurre il numero di aziende attive nel settore, così da eliminare la concorrenza eccessiva tra "duplicati" e aumentare l'efficienza del comparto su scala nazionale
Una fusione da 60 milioni di tonnellate all’anno: è questa la quantità di acciaio che dovrebbe produrre China Baowu Steel Group, il nuovo colosso cinese nato dall’unione di Baosteel e Wuhan Iron & Steel, due tra le principali aziende del settore dell’intero Paese. Nasce così il secondo produttore di acciaio al mondo, inferiore solo alla lussemburghese ArcelorMittal. Il piano prevede l’acquisizione di Wuhan da parte di Baosteel: la società acquirente, tramite una sua divisione quotata, emetterà nuove azioni destinate ai soci della compagnia da assorbire. L’operazione ha ricevuto il via libera del Consiglio di Stato di Pechino. Il governo cinese intende, attraverso operazioni come quella tra Wuhan e Baosteel, ridurre il numero complessivo di società nazionali attive nel settore dell’acciaio: erano 111 all’inizio dell’anno e sono state tagliate a 103 alla fine di giugno. L’obiettivo finale è eliminare i duplicati nell’industria, cresciuti a dismisura negli anni passati generando indebitamento e inefficienza cronica. Pechino vuole evitare che fra società con profili industriali simili si generi una competizione eccessiva, nella speranza migliorare l’efficienza del comparto su scala nazionale.