Il presidente della Bce ha avvertito che "la sovraccapacità in alcuni settori bancari nazionali" comprime ulteriormente una redditività già limitata dai bassi tassi di interesse. Il premier Renzi, il titolare del Tesoro Padoan e il governatore di Bankitalia Visco hanno più volte detto che servono aggregazioni
Nell’Eurozona ci sono troppe banche e questo riduce i margini di profitto del settore. Per uscirne è indispensabile “rivedere i modelli di business”. A dirlo è stato il presidente della Bce, Mario Draghi, durante la conferenza annuale dell’European Systemic Risk Board. L’avvertimento del numero uno dell’Eurotower arriva dopo che lo stesso rilievo è stato fatto dal premier italiano Matteo Renzi, che a Cernobbio ha auspicato aggregazioni tra gli istituti, e in più occasioni dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e dal governatore di Bankitalia Ignazio Visco.
“I bassi tassi di interesse tendono a comprimere i margini di interesse netti a causa di rigidità verso il basso dei tassi sui depositi delle banche”, ha spiegato Draghi. “La sovraccapacità in alcuni settori bancari nazionali, e l’intensità della concorrenza conseguente, aggrava questa compressione sui margini”. Risultato: “Tale eccesso di capacità produttiva significa anche il settore non funziona al limite dell’efficienza, che è uno dei motivi per cui il rapporto tra i costi operativi e il margine di intermediazione resta elevato in alcuni paesi”.
“Nel più ampio contesto di eccesso generalizzato di capacità produttiva e di innovazione tecnologica, alcune banche dovranno rivedere i loro modelli di business per sostenere la redditività”. Nei giorni scorsi anche il capo della vigilanza della Banca d’Italia, Carmelo Barbagallo, ha ribadito che gli istituti italiani devono continuare a tagliare i costi riducendo gli sportelli e, di conseguenza, i dipendenti.