Società

Fertility Day, capelloni e bad girls. E se ci piacessero i cattivi compagni?

Oggi, per volontà della ministra Lorenzin, si celebra il Fertility Day. Derivazione pubblica del Piano Nazionale di Fertilità (e no, non parliamo del ventennio fascista ma del governo attuale) fortemente voluto dalla ministra e annunciato qualche anno fa. In molte città italiane la giornata diventa, invece, momento di incontro e iniziative sparse per l’Italia, principalmente Roma, con presidio davanti al ministero della Sanità, e poi Milano, Bologna, e altre ancora, per esprimere dissenso nei confronti del Piano fertilità, la cui utilità non riusciamo a cogliere e la cui spesa pubblica non riusciamo a giustificare.

La prima campagna del Fertility Day era stata un totale fallimento al punto da indurre Renzi a prenderne le distanze e la ministra Lorenzin ad annunciare qualche modifica. Ed ecco le modifiche che possiamo vedere nell’opuscolo che parla di cattive abitudini (ritirato dal ministero ma ancora reperibile in Rete) che minerebbero la capacità fertile degli individui. Mi accorgo dell’immagine nel pomeriggio e subito faccio appello alle intelligenze sparse per il web affinché si metta in moto una massa critica che non lasci passare per buona un’immagine che mette assieme due coppie bianche, già usate in una precedente campagna di dentisti britannici, e un insieme di persone, nero, capellone, cattiva ragazza fumatrice di marijuana o hashish, immortalate in una immagine usata in una campagna antidroghe già molto criticata per la maniera stereotipata di riassumere il concetto e per il fatto di associare una semplice canna d’erba alla droga pesante.

Il primo insieme, luminoso, è definito per associazione alle buone abitudini e alla fertilità. Dunque se vuoi fare figli ti devi accoppiare con gente così, non si discute. Il secondo insieme è invece corrispondente a quelle che per il ministero sono cattive abitudini. Molto dubbia è la scelta di chiamare questi soggetti “cattivi” e poi, tra virgolette, “compagni“. Sarà un caso? Chi lo sa. Quel che vediamo però è una immagine che esprime stereotipi razzisti e destrorsi, con tutta la retorica da superiorità bianca e da pulizia del corpo. Volendo citare Vichi di Casapau, interpretata da una splendida Guzzanti: “No droghe, no neri, solo itagliani” e via così.

Capelloni, neri, gente riccioluta, bad girls, centrosocialisti, insomma, così come li immagina la destra, non siete fertili. Dovete rassegnarvi. A meno che non vi sbiancate e non fate un taglio di capelli deciso e quasi definitivo. Una rasatura completa, in stile Mussolini, garantisce un sicuro successo.

L’immagine, per fortuna non piace proprio a nessuno ma dal ministero arriva una comunicazione abbastanza prevedibile che dice “il razzismo è negli occhi di chi guarda“, e poco dopo il licenziamento del direttore della comunicazione. In realtà a me pare un cattivissimo modo di “correggere” la campagna fatta di clessidre, orologi biologici, scadenze uterine, e altre immagini sessiste dello stesso tipo. Per quel che mi riguarda posso dire, in modo chiaro e senza alcun dubbio, che in realtà il razzismo sembrerebbe stare nella testa di chi compone simili e aberranti manifesti. Voi che ne dite?