Vogliamo parlare della nuova campagna del Fertility Day? Ok facciamolo, ma velocemente, promuoviamo il buon senso e abbandoniamo presto lo sterile accanimento. Nell’immagine incriminata troviamo giovani ragazzi, stile serie televisiva di successo anni Novanta, contrapposti a giovani e variopinti fricchettoni, accettatemi la semplificazione, i termini buono e cattivo usati, in maniera infantile, nello slogan scelto per accompagnare questo parto che non vuol saperne di venire dall’intelletto.
Manifesto pessimo, siamo tutti d’accordo, non dilunghiamoci su questo, a mio avviso, il peggio è credere ingenuamente di trovarsi di fronte l’ennesima gaffe o errore di comunicazione dei nostri governanti, non invece a qualcosa di voluto per fare polemica, per far parlare, per distrarre da temi che magari dovrebbero ricevere maggiori attenzioni. Non è possibile pensare che, al Ministero della Salute, non avrebbero immaginato le reazioni a quel tipo di pubblicità, soprattutto dopo quanto già era accaduto con il primo lancio della campagna. Consentitemi di cadere nel banale affermando che errare humanum est, perseverare diabolicum.
I nostri politici danno prova spesso di incompetenza, generalmente meno di stupidità, pur con le dovute eccezioni. Facciamo il loro gioco, noi popolo dello sdegno a portata di clic, come sempre. L’incremento delle nascite riguarda gli indignati ed è già un successo.
Ora però, detto questo che mi sgorga davvero dal cuore, vedendo le prevedibili reazioni all'”imprevisto” manifesto, scelgo di non subirle e passo volentieri ad altro, ricordando Dante Alighieri, sommo poeta, che diceva “non ti curare di loro, ma guarda e passa”, essendo lui passato dal Paradiso e dall’Inferno, con in mezzo il Purgatorio, di buone abitudini e cattivi compagni qualcosa ne sapeva, intanto a noi tocca solo l’ultimo, rassegniamoci.
Vignetta di Pietro Vanessi