LA VITA POSSIBILE di Ivano De Matteo con Margherita Buy, Valeria Golino, Andrea Pittorino Italia-Francia 2016 Durata: 107’ Voto 2/5 (DT)
È un viaggio forzato quello che porta Anna e suo figlio Valerio da Roma a Torino. Arrivata al limite della sopportazione di un marito violento, che regolarmente la picchia anche di fronte al ragazzo di 13 anni, sceglie la fuga immediata, cesura intimamente definitiva con una vita sbagliata. Naturalmente l’arrivo nel capoluogo piemontese, dove spera l’uomo non la trovi e la raggiunga, non è esente da problemi e fatiche, benché Anna e Valerio siano ospitati con generosità da Carla, amica di lei da sempre. Il ragazzo – vero protagonista e punto di vista del film – è solo, traumatizzato e incapace di stabilire legami adatti alla sua età mentre Anna è costretta a lavorare come donna delle pulizie anche in orari difficili. Entrambi, però, sono convinti che la decisione presa sia la migliore. Possibile è un aggettivo inedito nella filmografia di Ivano De Matteo, solitamente a proprio agio con drammi umani senza speranza. Se dunque filtra una luce nuova nelle trame del suo cinema, non altrettanto illuminato è lo sviluppo di quest’opera, la sesta fra i lungometraggi, incapace di pulsare come alcune precedenti, specie il feroce e bellissimo I nostri ragazzi. L’attenzione alle dinamiche esistenziali della comunità contemporanea (che spesso coincide con famiglia) resta immutata, così come la critica sociale ad esse sottesa: entrambi sono territori di abituale esplorazione tanto del regista romano quanto della sua soggettista-sceneggiatrice/compagna Valentina Ferlan ma – si diceva – era lecito aspettarsi un passo in avanti. Anche lo sfondo torinese appare lievemente “turistico”. Buona l’interpretazione del giovanissimo Pittorino (Valerio), nella media quelle di Buy-Golino.