La legge è uguale per tutti: perlomeno lo è quella che ora regolamenta i parametri di sicurezza delle auto a guida autonoma sviluppate e vendute negli USA. Il governo americano ha infatti presentato le prime linee guida a cui dovranno attenersi tutti i costruttori intenzionati a cimentarsi col tema dell’autonomous driving. Si tratta di un traguardo importante considerato che fino ad oggi le decisioni in materia spettavano al giudizio dei singoli stati americani.
Ad onor del vero la notizia era nell’aria: nei mesi scorsi erano state aziende del calibro di Google, Uber, Lyft, Ford e Volvo – tutte lanciatissime sullo sviluppo della suddetta tecnologia – a chiedere a Washington maggiore chiarezza e regole uguali per tutti sul territorio statunitense. Richiesta accolta e trasformata dal National Highway Traffic Safety Adminstration (NHTSA) e dal Dipartimento dei Trasporti in un documento di 116 pagine che si potrebbe definire come il primo codice federale della guida autonoma.
Nello specifico l’amministrazione americana si è espressa su 15 aree tematiche specifiche delle vetture: si va dal funzionamento delle tecnologie indispensabili per il “pilota automatico”, alle modalità con cui vengono eseguiti i test stradali, passando per le misure di sicurezza del veicolo in caso di avaria o attacco hacker.
Data l’elevata velocità di ammodernamento degli hardware, le disposizioni potranno essere riviste ogni 12 mesi per restare al passo coi tempi: da qui la necessità di creare uno scambio di informazioni e dati continuo fra costruttori e istituzioni. Mentre le auto in commercio che adottano già sistemi di ausilio alla guida – la cosiddetta “guida semi-autonoma”, vista su Audi A4 o Mercedes Classe E – saranno classificate su una scala da 0 a 5: dalle automobili completamente dipendenti dal conducente a quelle capaci di marciare da sole in determinate situazioni fino alle auto di domani, in grado di affrontare autonomamente ogni contesto di guida.
Un vademecum che arriva agli sgoccioli del secondo mandato di Obama e che sembra essere determinante per la sicurezza stradale del futuro: “Nei miei sette anni e mezzo di presidenza – ha detto al Pittsburgh Post-Gazette il 44° presidente USA – le auto a guida autonoma sono passate da fantascienza ad una realtà emergente, con il potenziale di trasformare il modo in cui viviamo”. Trasformarlo tanto da “salvare decine di migliaia di vite all’anno, oltre a cambiare quelle degli anziani e delle persone con disabilità”.
Motivi più che validi per finanziare con ben 4 miliardi di dollari la ricerca e lo sviluppo di questa nuova frontiera dell’automotive. Alla Casa Bianca sono convinti che la diffusione di massa della guida autonoma possa contribuire in maniera definitiva a limitare le vittime della strada. Del resto la quasi totalità degli incidenti mortali dipende dall’errore umano: tolto l’umano, risolto il problema… perlomeno in teoria. Non ci sarebbe peraltro da stupirsi se la strategia legislativa messa in piedi negli Stati Uniti venisse presto imitata al di qua dell’Atlantico dove, per il momento, tutto tace.