“Le crociere? Avevamo una saletta riservata, e lì passavamo qualche ora ogni giorno a discutere di strategie per contrastare il governo. Non si poteva neanche fumare, solo bere acqua. E nelle riunioni sindacali fumare è come respirare”. Così, ai microfoni del Tg Zero di Radio Capital, l’ex segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, spiega il caso relativo alle crociere, vicenda giudiziaria che lo vede coinvolto per appropriazione indebita assieme a Barbagallo, attuale numero uno del sindacato e ad altri cinque dirigenti sindacali. “Perché le crociere” – continua – “parlare delle nuove strategie da tenere nel rapporto con il governo. I sindacati dei pensionati e del pubblico impiego volevano che facessi con loro tutta la discussione necessaria, senza rinvii: per questo decisero di andare sulla nave. Così non si può scappare e non è così sgradevole. Come andare in ritiro per una squadra di calcio”. E aggiunge: “Chi pagava? Sindacato dei pensionati e sindacato del pubblico impiego. In maniera completamente trasparente, con assegni. Non abbiamo mai usato soldi per fini diversi dall’attività sindacale. Svaghi serali? Sì, ma cose da pensionati. Ho letto articoli in cui si parla di champagne. Veramente, essendo io nazionalista, al massimo avrei bevuto spumante. C’era anche mia moglie? Di questo preferisco non parlare”. Poi precisa: “La crociera ai fiordi? Non l’ho fatta, sono dovuto andare via. I luoghi precisi non li ricordo, sono passati sei anni. Abbiamo risparmiato grazie a una convenzione che Costa crociere ha con tutti gli iscritti della Uil, andare in albergo sarebbe costato di più. Si può discutere delle crociere, ma bisogna tenere conto del momento in cui lo si dice. Adesso non è opportuno, l’opinione pubblica è cambiata, ma sei anni fa era normale. Sicuramente non lo rifarei”
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