Oltre 15 milioni di euro donati via sms per la ricostruzione, che saranno spesi con un attenta programmazione degli interventi che guardi al futuro, all’insegna della massima trasparenza. I quattro presidenti di regione saranno “vice commissari” per la ricostruzione. Confermato il rinvio degli adempimenti fiscali, la deroga al patto di Stabilità dei Comuni e sulle assunzioni del personale negli enti locali per provvedere alla ricostruzione. Sono questi i punti sottolineati oggi da Vasco Errani, commissario del governo per la ricostruzione, nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi sulla ricostruzione dopo il sisma che ha colpito il centro Italia, tra cui Amatrice e Accumoli. Oggetto dell’incontro, l’illustrazione dei contenuti del decreto ricostruzione post-sisma che sarà approvato dal Consiglio dei ministri non oltre il 2 o il 3 ottobre.
Ufficializzata la cifra finora raccolta con la campagna di solidarietà: 15 milioni di euro, più di quanto raccolto per il sisma che colpì l’Emilia Romagna. Soldi che lo stesso Matteo Renzi assicura “saranno spesi tutti per il territorio”. “Questo messaggio porterà questo Paese a ricostruire quei territori com’erano, magari più belli di prima. Il nostro obiettivo è quello di riportare tutto come era prima e di dare una piena vicinanza alle realtà di quei territori”. Errani conferma: “Non deportiamo e non deporteremo le persone. Noi vogliamo ricostruire attraverso il miglioramento sismico e l’adeguamento degli edifici strategici e nelle scuole in modo da assicurare che con un 6.0 non ci sia il crollo degli edifici e i cittadini dei quei Comuni non rischieranno più la vita. Non che ci siano più danni, ma che non ci siano più crolli”.
Tema delicatissimo, quello del riconoscimento dei danni. Errani spiega: “Il decreto prevederà un meccanismo di riconoscimento pieno dei danni del terremoto e dunque non ci troveremo in una situazione nella quale ogni anno dovremo discutere delle quote per il risarcimento”.
Centrale il tema della legalità. “Ci sarà una collaborazione rafforzata con Anac e liste di merito per le imprese”, ha spiegato Errani. “Tutte le imprese che lavorano sul terremoto e per il terremoto dovranno essere iscritte alle liste di merito e ci sarà un controllo capace di verificare il contrasto delle infiltrazioni, la legalità e la trasparenza”. A vigilare sarà l’Anac, secondo il “modello Expo”. Cantieri e flussi potranno essere verificati dai cittadini con gli open data. “Sarà tutto controllabile man mano che i lavori andranno avanti”, ha aggiunto.