Anche questa volta San Gennaro ha fatto il miracolo. Per il miracolo che Renzi e de Magistris trovino, invece, un accordo sulla intricata questione Bagnoli c’è ancora da aspettare. Si scioglie o non si scioglie il sangue del santo patrono più famoso al mondo? Non si sciolse nel 2007 durante la visita dell’allora papa Ratzinger. Che ‘scuorno‘ (cioè vergogna), con Ratzinger che non voleva schiodarsi dall’ampolla contenente la sacra reliquia e continuava a pregare sotto gli sguardi imbarazzati dei prelati. San Gennaro si tolse subito il pensiero e si sciolse, invece, in un baleno davanti alle preghiere di papa Francesco.

Credere o non credere. Questo è il dilemma per il filosofo Aldo Masullo (93 anni e rotti anni, portati con saggezza e leggerezza). “Ho rispetto per San Gennaro ma non gli credo in quanto santo”. E liquida la questione più ampia della fede. “Quando me lo chiedono, rispondo che sono affari mie e della mia coscienza. Ma ho speranza, una speranza sostenuta da un fare creativo più che contemplativo e meditativo”. Con queste battute il decano dei pensatori laici ha aperto la conferenza voluta dallo Scabec, società smart nata con la benedizione dei Beni Culturali, che da quest’anno grazie alla San GennaroCard manderà fedeli e curiosi in pellegrinaggio nei luoghi in odore di santità, dalla pietra della Solfatara dove fu decapitato alla magnificenza della tiara impreziosita da qualche migliaio di gemme (al confronto la corona della regina d’Inghilterra sembra bijouterie).

Aspettando che San Gennaro diventi pure un fumetto (altra iniziativa Scabec) e che il sangue continui a liquefarsi a comando (di preghiere) la devotissima Annalaura di Luggo, artista napoletana e globettrotter quando non siede nel consiglio d’amministrazione della Fiart Mare, punta su Genova. Unendo l’utile al dilettevole, inaugura il Salone Nautico con l’ installazione “Sea Visions, 7 punti di vista”. Solo? Il suo leit motiv, la sua materia prima sono gli occhi e con un click cattura la frastagliata corona dell’ iride di celebrities, come quelle di Antonio Banderas e di James Ivory, ma anche di gente comune: le esplora, le mette a nudo, le dilata, le ingigantisce, le espone. Anche solo per ricordare quanto ancora sia importante leggere uno sguardo. Oggi si chatta, si feisbukka, si whatsappa ma non ci si guarda più negli occhi. Annalaura, stufa marcia anche di quello snobbismo (da copione) che l’ha vista protagonista su Sky del reality “Lucky Ladies”, di ogni sessione fotografica ne fa quasi una seduta psicanalitica, uno scavare dentro per cogliere l’essenza. Si inginocchia, piazza un macro teleobiettivo nell’occhio del soggetto e lo fissa mentre snocciola un questionario da Proust. “La tua fragilità è la tua forza?”, chiede e scatta. “Il comune denominatore fra creato e creatore?”, e scatta. “Non si coltiva più l’amore con dedizione. Alla prima difficoltà ci si lascia e ciao”. Click.

Nessun miracolo potrebbe, invece, salvare la coppia Brangelina dopo la notizia choc della loro rottura. Eppure li avevamo tanto invidiati. A Napoli si dice che L’uocchie so pegg ‘a scuppettate (nel senso che il malocchio uccide più di un colpo di fucile). E tempismo della pubblicità online di una compagnia aerea dei paesi scandinavi: “Brad Pitt is free”: volo in offerta per Los Angeles. Solo andata.
@januariapiromal

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