Ripulire strade, piazze e parchi della città per promuovere la convivenza tra persone che abitano lo stesso territorio. Migranti inclusi. Con quest’obiettivo un gruppo di 350 richiedenti asilo provenienti da diversi centri di accoglienza di Milano ha partecipato all’iniziativa di Legambiente Puliamo il Mondo, che si concluderà domani e coinvolgerà numerosi quartieri cittadini. L’edizione di quest’anno è dedicata all’integrazione e all’abbattimento delle barriere, perché “un mondo diverso è possibile solo se lo si costruisce insieme, senza muri di alcun tipo”, spiega Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia. “Crediamo che la coesione sociale passi soprattutto attraverso l’integrazione”, prosegue Meggetto. “E che rappresenti un aspetto imprescindibile per garantire una migliore qualità della vita nelle nostre città”. 

In via Sammartini, dove ha sede l’Hub gestito da Avsi e Fondazione Progetto Arca che in queste ultime settimane ha accolto sino a 600 migranti al giorno, un gruppo di richiedenti asilo si è dato appuntamento di buon’ora con i volontari di Legambiente per liberare da cartacce e rifiuti i giardini lungo il canale della Martesana. Un luogo che gli ospiti di via Sammartini conoscono bene: in attesa di capire che direzione prenderà la loro vita, l’hanno trasformato in una sorta di cortile di casa. Ragazzini che giocano a pallone, piccoli che scorrazzano sul triciclo, giovani mamme che si intrecciano i lunghi capelli crespi. “Quando abbiamo parlato loro dello spirito dell’iniziativa hanno aderito entusiasti”, assicura Franco Beccari, volontario di Legambiente, mentre prende in consegna le scope al termine della mattinata di lavoro. 

I volontari tra i richiedenti asilo sono stati reclutati in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Milano. Oltre che dall’Hub di Sammartini, provengono dai centri di accoglienza di via Aldini, Mambretti, Corelli e dallo Sprar di via Stella. 

Non immaginavamo una partecipazione così alta”, aggiunge l’Assessore alle Politiche Sociali Pierfrancesco Majorino. “I nostri ragazzi stano ripulendo le strade di Quarto Oggiaro, la piazzetta di Greco, le vie del Gratosoglio. E domani si replica in piazzale Corvetto”. 

Arshad, pachistano, è uno degli ospiti dello Sprar di via Stella. Ha trascorso sei anni in Grecia prima che la crisi economica lo costringesse ad attraversare il Mediterraneo per approdare sulle nostre coste. L’Italia con lui non è stata generosa. Ha vissuto due anni a Bari in un campo con altri 1500 migranti, nell’attesa vana di uno straccio di documento che gli garantisse protezione e asilo. A Milano ha ricominciato da capo. Ibrahima tra una settimana saprà se la sua richiesta d’asilo è stata accettata. Viene dalla Guinea, è a Milano da due anni. “Ho fatto un corso di formazione per falegnami. Se tutto va bene, presto potrò cercarmi un lavoro”. 

Quella in collaborazione con Legambiente è solo la prima di una serie di iniziative promossa dall’assessorato alle Politiche Sociali per coinvolgere i richiedenti asilo. “Dal 16 ottobre alcuni di loro saranno occupati nella raccolta delle foglie nei parchi pubblici della città”, spiega Majorino. “E Da novembre aiuteranno nell’assistenza degli anziani. Abbiamo tra i 3500 e i 3600 richiedenti asilo. Un migliaio di loro potrebbe essere impiegato stabilmente in iniziative di questo tipo. Rendere un servizio utile ai cittadini è un modo reale per promuovere integrazione”.

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