Le due ragazze si frequentano da qualche mese. Venerdì scorso la mamma, il padre e la zia hanno cercato la giovane in un locale e l'hanno aggredita prima dell'intervento dei carabinieri. Imma Battaglia: "Servono politiche per accompagnare le famiglie a comprendere l’amore dei propri figli omosessuali"
E’ stata picchiata dai genitori e dalla zia della sua fidanzata, che non volevano che quella relazione andasse avanti. E’ successo venerdì notte a Roma. Le due ragazze si frequentano da qualche mese e non si sarebbero mai aspettate che potesse succedere quello che è andato in scena in un locale nel cuore della movida gay.
La madre, assieme alla zia, prima ha cercato tra la folla la ragazza, colpevole – secondo lei – di aver “traviato” sua figlia e poi le ha dato uno schiaffo, come racconta un testimone. Il padre ha cercato e trovato la figlia: l’ha insultata provocandole una crisi di ansia. Poi ha colpito la fidanzata con un pugno. “Lasciala stare! E’ la cosa più importante della mia vita!”, gli ha gridato la figlia. A quel punto i proprietari del locale hanno chiamato i carabinieri e un’ambulanza per la ragazza colta dall’attacco di panico. L’uomo ha anche sferrato un pugno sul muro, lanciato tavoli e sedie. Per il momento nessuna delle due ragazze ha sporto denuncia.
Imma Battaglia, storica attivista per i diritti Lgbtqi, denuncia “l’ennesimo atto di follia omofoba che ci fa male al cuore. Servono politiche sociali e culturali per accompagnare le famiglie ad accogliere e comprendere l’amore dei propri figli omosessuali. Serve una scuola che spieghi ed educhi le nuove generazioni. Serve tanta cultura. Ma serve anche un provvedimento, una legge. Chiediamo e ci aspettiamo che il presidente del Consiglio Matteo Renzi esprima il suo parere favorevole a riguardo e che attui presto provvedimenti che possano tutelare cittadini onesti che ogni giorno vivono la loro vita nel rispetto della Costituzione Italiana”.