“I nostri governanti sono dei bugiardi patentati”. Così inizia il videomessaggio che il premio Nobel Dario Fo, da sempre vicino al Movimento, ha inviato alla kermesse “Italia 5 stelle”. Un monologo canzonatorio su Italicum e riforma della costituzione realizzato usando l’articolo di Silvia Truzzi pubblicato su il Fatto Quotidiano lo scorso 14 settembre. “Oggi – dice Fo – propongono programmi che l’indomani smentiscono, ma in ogni momento dimostrano un senso del comico esilarante”. E poi in un monologo dove recitava la parte di Matteo Renzi: “Miei cari sudditi, pardon cittadini, la legge elettorale della Camera è indipendente dalla riforma del Senato, quindi si può cambiare quando ci pare. Beccatevelo in quel posto. L’Italicum viene alla luce perché la Corte costituzionale dichiara incostituzionale quella prima. E in questo ci siamo pappati un Parlamento non di eletti, ma di nominati. Che in forma avanzata si traduce in questo dialogo: io nomino senatore te e insieme nominiamo altri trentatré. Tutto ciò altera i principi di rappresentanza e libertà. Questa è una catastrofe – conclude – che stravolge un terzo della Carta ad opera di un parlamento che discende da un porcellum grasso e puzzolente. Ovviamente il giochino funziona se la riforma passerà indenne dal referendum, che è ancora a data ignota”
(video tratto da SkyTg24)
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