A luglio, nonostante i saldi estivi, le vendite al dettaglio in Italia sono calate dello 0,3% sia in valore sia in volume rispetto a giugno. La flessione, secondo l’Istat, è imputabile in particolare ai prodotti non alimentari, le cui vendite scendono dello 0,5% in valore e dello 0,4% in volume, mentre quelle di beni alimentari crescono, rispettivamente, dello 0,3% in valore e dello 0,1% in volume. “Il commercio continua a vivere una crisi nerissima e le norme in materia in Italia sono medievali e obsolete, e necessitano di modifiche urgenti”, è il commento di Carlo Rienzi, presidente del Codacons. “E’ evidente che i saldi di fine stagione non servono più e non aiutano né i commercianti, né i consumatori; sono definitivamente morti e vanno aboliti già a partire dal 2017, liberalizzando del tutto il settore del commercio in modo da moltiplicare le occasioni di acquisto e dare respiro ai piccoli negozi schiacciati dallo strapotere delle multinazionali“.

Nella media del trimestre maggio-luglio 2016, l’indice complessivo del valore delle vendite al dettaglio registra una variazione congiunturale positiva dello 0,2%. L’indice in volume risulta stazionario nei confronti del trimestre precedente, continua la nota Istat. Rispetto a luglio 2015, le vendite diminuiscono complessivamente dello 0,2% in valore e dello 0,8% in volume. La flessione più marcata riguarda anche in questo caso i prodotti non alimentari: -0,6% in valore e -1,1% in volume, aggiunge l’Istat.

Tra i prodotti non alimentari, le variazioni tendenziali negative di maggiore entità si registrano per i prodotti di cartoleria, libri, giornali e riviste (-4,6%) e elettrodomestici, radio, tv e registratori (-2,3%). In crescita solamente i gruppi giochi, giocattoli, sport e campeggio e mobili, articoli tessili e arredamento, continua l’Istat. Rispetto a luglio 2015 aumentano le vendite nella grande distribuzione (+1,1%), a fronte di una flessione (-1,2%) per le imprese operanti su piccole superfici, conclude la nota.

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