L'esperimento è stato realizzato dai tecnici cinesi del Keen Security Lab, che hanno preso il controllo da remoto di diverse funzioni dell'auto. Segnalata la vulnerabilità, l'azienda di Elon Musk l'ha eliminata con un aggiornamento del software
La tecnologia? A volte proprio sicura non è. Specie quando la propria auto, sempre più infarcita di congegni elettronici, diventa un bersaglio per gli hacker. Per fare degli esempi, i casi di violazione dei sistemi di bordo hanno riguardato modelli come Ford Escape e Toyota Prius nel 2013, nonché Jeep Cherokee circa un anno fa.
Ora ad essere “profanata” è stata una Tesla Model S. Non con cattive intenzioni, ma per dimostrazione. Effettuata dai tecnici del Keen Security Lab, branca del colosso cinese per i servizi internet Tencent, che hanno eluso la sicurezza della vettura prendendo il controllo di alcune sue modalità da remoto dopo essere penetrati nel sistema di infotainment. E più precisamente dalla funzione che consente, nella navigazione, di trovare il punto per la ricarica più vicino.
Come si può vedere dal video qui sotto, i ricercatori sono riusciti a controllare a distanza diverse parti dell’auto: indicatori di direzione, freni, sportelli, portellone, specchietto, ma anche tettino apribile e sedili elettrici. Il tutto tramite HotSpot wi-fi maligno, posizionato sufficientemente vicino alla Model S.
Per fortuna, la vicenda ha avuto un lieto fine. Dopo l’esperimento, effettuato oltre un mese fa, i tecnici cinesi hanno segnalato la falla alla Tesla: in soli dieci giorni gli uomini di Elon Musk hanno sanato la vulnerabilità tramite un aggiornamento del software. Quando però dietro a un portatile ci saranno pirati informatici veri e propri, potrebbe non andare così bene.