Alcuni attivisti hanno cercato di impedire l'attracco nel porto della città olandese. "Il prodotto è pericoloso per l'habitat di specie in via di estinzione, per il clima del nostro Pianeta e per la salute della gente del sud-est asiatico"
Greenpeace continua la lotta contro IOI, l’azienda malese che produce olio di palma violando – secondo l’associazione ambientalista – i diritti umani e abbattendo le foreste indonesiane. La nave di Greenpeace Esperanza, ormeggiata sul retro della raffineria, ha cercato di impedire lo scarico di olio di palma. Martina Borghi, campagna foreste di Greenpeace Italia, lancia l’allarme: “Insieme possiamo far sapere ad IOI che non sarà più così facile. Ora gli occhi dell’opinione pubblica sono puntati su di loro: IOI deve sapere che non c’è mercato per l’olio di palma che mette in pericolo l’Indonesia, l’habitat di specie in via di estinzione, il clima del nostro Pianeta e la salute della gente del sud-est asiatico”.
Tra gli attivisti che hanno cercato di bloccare la nave ci sono anche due indonesiani, che hanno sofferto in prima persona gli effetti degli incendi appiccati per realizzare le piantagioni di palma. “Speravo che il governo e le aziende avrebbero risolto la crisi degli incendi, ma la loro incapacità di farlo mi ha fatto capire che ho la responsabilità di tutelare le foreste indonesiane” ha dichiarato Nilus Kami.
Alcuni dati aiutano a capire meglio la portata del fenomeno. Negli ultimi 15 anni l’area occupata dalle piantagioni di palma da olio in Indonesia è raddoppiata, passando da quattro a otto milioni di ettari. Si prevede che entro il 2020 crescerà di ulteriori cinque milioni di ettari. La nube soffocante prodotta dagli incendi ha anche causato lo scorso anno oltre centomila morti premature in tutto il Sud-est asiatico, come ha rivelato lo studio di settimana scorsa delle università statunitensi di Harvard e Columbia. L’olio di palma è un prodotto utilizzato in più della metà di alimenti da supermercato, come biscotti, merendine, shampoo e dentifrici. Greenpeace ha chiesto a IOI di firmare un impegno per assicurare una catena di approvvigionamento sostenibile dell’ olio di palma. Se IOI si impegnerà pubblicamente a proteggere le foreste, gli attivisti concluderanno l’azione dimostrativa assicura l’associazione.