E così si sono conclusi i festeggiamenti del terzo compleanno della prima Social street, quella di Via Fondazza a Bologna. E’ stata una giornata bellissima che porterò sempre con me. Quest’anno abbiamo organizzato una festa più “low profile” rispetto agli anni scorsi sempre in linea con gli obiettivi Social street. Gratuità assoluta, ogni vicino ha contribuito con quello che poteva, chi ha portato una torta, il vino, chi la propria arte. L’obiettivo era quello di (ri)vedere i vicini di casa e soprattutto conoscere i nuovi trasferiti recentemente nella strada e la festa era soltanto il pretesto per passare “dal virtuale al reale” e così è stato. David, vive in via Fondazza da un anno, suona il sax nel tempo libero, viene da New York. Cameron si è trasferito qualche mese fa, viene da Sydney, parla poco l’italiano ma anche lui suona il sax. La festa di Via Fondazza è stata un’occasione per conoscersi a vicenda e soprattutto presentarsi agli altri “fondazziani” nello spirito dell’inclusività, altro pilastro importante di Social street.

E’ stato bello vedere Piazzetta Morandi, situata a metà di Via Fondazza, piena di vicini di casa che hanno trovato quest’occasione per “ritrovarsi” e fare due chiacchiere nel “salotto” ricavato nella piazzetta grazie al lavoro di Luigi (co founder Social street) e Marco. E’ arrivata anche Nastassia a ringraziare. Ha poco più di vent’anni, viene da Parigi, abiterà a Bologna per un po’ di tempo. Aveva bisogno di una bicicletta per qualche mese ed ha usufruito di una social bike messa a disposizione dagli altri vicini. Non è mancato Angelo, lo storico barbiere di Via Fondazza che ha visto e vissuto tutte le trasformazioni della strada ed ha allietato il pomeriggio con storie e aneddoti raccontando una Fondazza mai vista agli occhi dei nuovi residenti. E’ arrivato poi Daniele, della Social street di NoLo a Milano, che ha portato il saluto delle social street milanesi. Sono arrivati rappresentanti anche di altre Social street e mi ha fatto piacere vedere questa contaminazione basata su rapporti di amicizia reali, nessuna “rete” formale calata dall’alto, bensì amici che vanno a trovare amici, nella semplicità della Social street. E poi Francesca, Giovanni e tutti i ragazzi della poesia che hanno reso magico un normale sabato pomeriggio.

La stampa che ci ha contattato in questi giorni ha continuato a ripetere la stessa domanda fatta negli anni passati, “e adesso quali sono i prossimi obiettivi?”. Gli obiettivi sono sempre gli stessi, non c’è nessuna “fase 2” per intenderci, esiste semplicemente la volontà da parte nostra di mantenere il progetto con gli obiettivi per cui è nato, socialità disinteressata a costo zero fra vicini di casa. Sono questi semplici obiettivi che oggi hanno portato le Social street nel mondo ad essere 452, dagli Stati Uniti passando per la Nuova Zelanda.

Personalmente posso dire che in questi tre anni Social street mi ha tolto molte energie, non sono mancati momenti difficili da gestire però tutto questo è niente in confronto alle amicizie che sono nate ed alle bellissime persone che ho conosciuto grazie a questa straordinaria esperienza.

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