Sul corpo di Luciano Castellani, 72 anni, sono state trovate molte ferite. Probabilmete si è trattato di un tentativo di rapina. L'ipotesi è che l'assassino sia entrato dalla finestra di camera che l'uomo era solito lasciare aperta anche di notte. Indagano i carabinieri
Le mani legate. Sul corpo e sul volto i segni delle feriti mortali. E’ stato trovato così il cadavere di Luciano Castellani, ristoratore di 72 anni ammazzato di botte nella sua abitazione di Valgatara, frazione di Marano di Valpolicella, in provincia di Verona. La principale pista investigativa seguita dai carabinieri del Reparto operativo di Verona è quella della rapina, nonostante che non manchi niente dalla casa che si trova sopra la trattoria di Castellani.
Un particolare è subito balzato agli occhi degli investigatori. La finestra della camera da letto al primo piano della palazzina era aperta. I familiari hanno detto che Castellani era solito lasciarla aperta anche di notte. E’ probabile che l’assassino (o gli assassini) sia entrato da lì. Nell’abitazione non sono infatti evidenti segni di effrazione. C’è ancora da ricostruire l’esatta dinamica dell’omicidio e da capire quante persone hanno agito. Non è escluso che chi è entrato in casa sia fuggito senza portare via niente per paura di essere scoperto. Un vicino ha infatti sentito rumori provenire dalla casa di Castellani e ha subito dato l’allarme. Quando i carabinieri sono arrivati hanno però trovato solo il cadavere.