Il sindaco della città emiliana ha convocato una conferenza stampa per lunedì 3 ottobre: lì, ha scritto, "scioglieremo le riserve sui nostri passi futuri". Probabilmente annuncerà l'addio al Movimento. Ma per Parma potrebbe esserci anche la possibilità dell'impugnazione della procedura di sospensione
L’addio di Federico Pizzarotti al Movimento 5 stelle potrebbe essere alle porte. Dopo anni di tira e molla con i vertici, fino alla sua sospensione che dura ormai da oltre 100 giorni, il sindaco ha convocato per lunedì mattina una conferenza stampa dal titolo “comunicazioni relative all’assetto politico-istituzionale dell’amministrazione comunale di Parma“. Un appuntamento in cui il primo cittadino romperà gli indugi su quale strada intraprenderà nei prossimi mesi: con o senza Cinque stelle. Perché è questa ormai l’incognita più grande a cui da tempo Pizzarotti chiede una risposta definitiva. Sapere se quella che una volta era considerata da Grillo la Stalingrado a cinque stelle sarà riabilitata a tutti gli effetti, oppure se le strade si divideranno per sempre. Il sindaco ha più volte sollecitato i vertici affinché prendessero una decisione sul suo conto, ma alla fine la decisione sarà sua.
Da Pizzarotti e dai suoi non trapelano anticipazioni, anche se l’ipotesi più accreditata è quella di un’uscita dal Movimento, che potrebbe essere annunciata già lunedì. E anche su Facebook, in un post di critica al Movimento ha chiarito che il 3 ottobre “scioglieremo le riserve sui nostri passi futuri”. “I vertici del Movimento – ha aggiunto – hanno mancato di rispetto i parmigiani. A nessuno è permesso prendere in giro i miei concittadini. I vertici del Movimento hanno dimostrato di non sapersi approcciare alla responsabilità”.
Del resto, da Grillo, Casaleggio e il direttorio, a partire dallo scorso 13 maggio, giorno formale della sospensione, non sono arrivati segnali. E anzi, il fatto che il gruppo di Parma sia stato escluso anche dalla manifestazione “Italia cinque stelle” è un indizio del fatto che dagli alti piani del Movimento non ci sia l’idea di una riconciliazione. E come se non bastasse, il nuovo regolamento sulle espulsioni annunciato da Grillo nei giorni scorsi non lascerebbe possibilità di reintegro al sindaco in tempi brevi, tanto da spingerlo a chiedersi: “Sono ancora nel posto giusto?”.
Ma non è l’unica domanda su cui Pizzarotti si arrovella da tempo, lanciando frecciate e dichiarazioni che lasciavano presagire una decisione imminente, anche in vista delle prossime amministrative di Parma, pensando a un futuro forse al di fuori del Movimento. Gli indizi erano contenuti nel libro uscito per la Mondadori, in cui ripercorre quasi nostalgicamente la sua esperienza pentastellata. Ma anche nel suo ultimo post di Facebook, sabato 30 settembre, in cui ricorda gli inizi da attivista a Woodstock 5 stelle.
“Cesena 2010, Woodstock 5 Stelle. Chi è arrivato dopo, salendo sul carro del vincitore, nemmeno sa cosa voleva dire essere del Movimento. Non lo sa ancora oggi – scrive il sindaco – Sei anni fa eravamo un pugno di giovani con la voglia di provarci, con l’entusiasmo giusto per sognare un’Italia più bella, terra delle opportunità e non dei rimpianti. Oggi siamo diventati Istituzioni, e con lo stesso entusiasmo raccontiamo ai nostri concittadini di un’Italia che può farcela”. Quasi con amarezza, il sindaco ammette poi: “Oggi molte cose sono cambiate, molti di quelli che erano con noi allora oggi si sono arresi, mentre per altri i giochi di potere hanno sostituito i rapporti umani di un tempo. Ebbene, ai giovani di oggi, con sincerità e col sorriso, dico: non lasciate la politica ai politicanti, qualunque sia il colore della vostra maglia, partito o movimento, metteteci entusiasmo, passione e volontà, e facciamo la nostra parte per cambiare il nostro Paese.”
L’invito a tenersi alla larga dai politicanti potrebbe essere l’indicazione anche per quello che Pizzarotti intende fare per il suo futuro: una lista civica forse, per stare vicino alle esigenze dei suoi cittadini e lontano da forze politiche da cui è stato deluso. Ma per Parma potrebbe esserci anche una seconda possibilità alternativa all’uscita dal Movimento: il ricorso per vie legali e l’impugnazione della procedura di sospensione, che secondo Pizzarotti “non è prevista in alcuna normativa”, e che probabilmente, come già accaduto a Roma, porterebbe a un suo reintegro. Quello che è certo è che dopo riflessioni, incontri e confronti con attivisti e consiglieri che lo hanno sempre sostenuto, la decisione ormai è stata presa. Il finale, ancora per poco aperto, si scoprirà soltanto a inizio settimana.