Un semestre chiuso in rosso per 50 milioni di euro che spinge il vertice del Sole 24 Ore e cinque consiglieri del gruppo alle dimissioni. All’indomani della presentazione della relazione che ha certificato la maxi perdita, il presidente Giorgio Squinzi, Carlo Pesenti, ad di Italmobiliare, Claudia Parzani, avvocato internazionale, Livia Pomodoro, ex presidente del tribunale di Milano, Maria Carmela Colaiacovo e Mauro Chiassarini, ad di Bayer Italia, hanno deciso di lasciare i rispettivi incarichi. In sintesi, venerdì il Gruppo 24 Ore ha archiviato il primo semestre del 2016 con un risultato netto negativo di 49,8 milioni di euro. Il risultato risente della svalutazione di imposte anticipate per 10,4 milioni di euro e si confronta con un risultato negativo rideterminato di 11,7 milioni di euro del 2015. Al netto degli oneri non ricorrenti, il risultato netto è pari a -23,6 milioni di euro. E, come si legge nella nota dei risultati, “si prevedono ulteriori perdite nella seconda parte dell’esercizio in corso”.

Parzani, Pesenti e Pomodoro sono anche membri del Comitato di controllo interno del Gruppo editoriale del quotidiano. Restano in carica Marcella Panucci, direttore generale di Confindustria, Luigi Abete, presidente di Bnl, Carlo Robiglio, presidente di Piccola Industria Piemonte, Maria Carmela Colaiacovo, presidente di Federturismo e Nicolò Dubini, Ceo di Herabell, consigliere indipendente.

Il presidente Squinzi e i consiglieri dimissionari, poi, hanno spiegato all’agenzia di stampa Ansa il motivo del loro passo indietro, decisione presa “anche in considerazione della irrituale richiesta avanzata dal socio di maggioranza circa la preventiva disponibilità di tutti i consiglieri a rimettere in futuro il proprio mandato”. E’ quanto si legge in una nota sottoscritta da Giorgio Squinzi, dai consiglieri indipendenti e dagli amministratori non esecutivi Carlo Pesenti e Mauro Chiassarini. “La decisione – si legge ancora – immediata e irrevocabile, è stata presa, nell’interesse della società e della preservazione della stessa, al termine della riunione che ha approvato la relazione semestrale”. Pesenti, inoltre, ha chiesto “trasparenza d’azione e chiarezza di obiettivi. Il patrimonio costituito dalla storia, dalla competenza e dal prestigio del Sole 24 Ore – ha spiegato – deve essere preservato e valorizzato dall’azione di Confindustria tutta con trasparenza d’azione e chiarezza di obiettivi”.

Non si è fatta attendere la risposta del presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, che in un’intervista che sarà pubblicata nell’edizione di domani de Il Mattino, ha parlato di determinazione e serenità per riportare il Sole 24 Ore in utile. Alla domanda su cosa fare dopo che i conti semestrali hanno mostrato una perdita di 49,8 milioni, Boccia ha risposto che intende procedere “con la massima determinazione unita alla massima serenità avendo tre punti cardine da rispettare: il Sole è e sarà sempre un asset fondamentale per Confindustria, che ne difenderà autorevolezza e autonomia; il piano industriale che attendiamo dall’amministratore delegato dovrà da subito puntare a riportare la società in utile; l’azionista sorveglierà da vicino il buon andamento del progetto di risanamento“.

Quella del rosso nei conti e delle dimissioni in blocco, però, non sono le uniche brutte notizie per il quotidiano di Confindustria. Nella tarda serata di ieri l’amministratore delegato Gabriele Del Torchio è stato ricoverato d’urgenza all’Auxologico di Milano per un intervento al cuore, peraltro riuscito. Per quanto riguarda il Sole 24 Ore, la posizione di Confindustria è chiara: il controllo sul quotidiano è irrinunciabile e non c’è alcuna apertura per l’entrata nell’azionariato di imprenditori come nuovi soci, c’è disponibilità per un aumento di capitale e la realizzazione del piano industriale approvato ieri dal Cda verrà seguita passo dopo passo.

 

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