Nonostante la veneranda età (92 anni), l’attività concertistica del sir britannico non aveva freni, e proprio il 29 ottobre prossimo sarebbe stato protagonista, insieme al violino del russo Vladim Repin, di un importante concerto al teatro San Carlo di Napoli
Aveva appena festeggiato, il 29 settembre scorso, il 50esimo anniversario dell’Orchestra di Padova e del Veneto, dirigendola nell’esecuzione delle ultime tre sinfonie di Mozart: sir Neville Marriner, il leggendario direttore d’orchestra e violinista britannico, ci ha lasciati nel cuore della scorsa notte all’età di 92 anni.
“Per i 50 anni dalla costituzione di OPV – Orchestra di Padova e del Veneto – abbiamo voluto invitare uno tra i più celebri direttori d’orchestra del mondo”, con queste parole il vicepresidente della fondazione OPV, Vittorio Trolese, aveva annunciato l’ingaggio del fondatore, nel lontano 1956, dell’Academy of St Martin-in-the-Fields, quel complesso cameristico poi divenuto vera e propria orchestra sinfonica all’interno del quale si era formato persino il re dei filologi musicali, Christopher Hogwood.
Nonostante la veneranda età, l’attività concertistica del sir britannico, investito nel 1979 dell’importantissimo titolo di Comandante dell’Ordine dell’Impero Britannico, non aveva freni, e proprio il 29 ottobre prossimo sarebbe stato protagonista, insieme al violino del russo Vladim Repin, di un importante concerto al teatro San Carlo di Napoli, inaugurandone così la stagione sinfonica con l’esecuzione della Prima Sinfonia in do minore di Johannes Brahms.
Classe 1924, fu proprio Marriner a scegliere, arrangiare e registrare le musiche utilizzate per la colonna sonora del film Amadeus di Miloš Forman, vincendo quell’anno, il 1985, il Grammy Award per il miglior album di musica classica, un disco capace di realizzare, nel tempo, ricavi per 6,5 milioni di copie vendute. Una discografia sterminata la sua, con oltre 200 titoli all’attivo registrati con etichette quali Decca, EMI e Philips, una discografia frutto di una carriera che l’aveva visto muovere i primi passi, lungo gli anni Cinquanta del secolo scorso, militando in qualità di primo tra i violini secondi della London Symphony Orchestra, spesso sotto le direzioni di bacchette tanto illustri quanto quelle di Toscanini, Cantelli e De Sabata.
Collaboratore di orchestre e solisti da altissimo livello, tra cui i Wiener Philharmoniker, Alfred Brendel, Anne-Sophie Mutter, e, in Italia, il Teatro alla Scala, La Fenice e l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, è a Neville Marriner che si deve, tra le altre cose, la nascita della Los Angeles Chamber Orchestra, nata dalla richiesta, avanzata a Marriner dalla stessa Los Angeles Philarmonic Orchestra, di creare un vero e proprio clone della sua storica Academy of St. Martin in the Fields, della quale, oltre che fondatore, era stato presidente fino al 1992 e deteneva il titolo di presidente a vita.